Genova, in piazza Portoria la commemorazione della rivolta di Balilla

di Redazione

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Il 5 dicembre 1746 prendeva il via la sollevazione popolare contro gli austriaci. Deposta una corona davanti al monumento di Balilla

Genova, in piazza Portoria la commemorazione della rivolta di Balilla

Con la deposizione della corona al monumento di piazza Portoria, è stata rinnovata questa mattina la tradizionale commemorazione di Giovanni Battista Perasso, detto Balilla, il ragazzo che al grido ‘Che l’inse?’ (“che la cominci?”), il 5 dicembre 1746, diede l’inizio alla sollevazione popolare dei genovesi contro gli invasori austriaci.

«Un gesto che è rimasto nel ricordo dei genovesi e che oggi acquista un significato particolare – ha spiegato l’assessore ai Grandi Eventi del Comune di Genova Paola Bordilli in rappresentanza dell’amministrazione cittadina – il Balilla rappresenta la forza dei genovesi, la tenacia nel reagire alle difficoltà, come comunità unita e libera". 

L’assessore Bordilli ha anche ricordato che “da oggi iniziano le ‘Giornate mameliane’ con la pubblicazione di video su Mameli, Mazzini e Verdi, protagonisti del Risorgimento italiano, uniti oltre che da ideali patriottici anche dal forte legame per Genova”. Oltre all’assessore Bordilli, hanno partecipato alla deposizione e al ricordo del Balilla i rappresentanti della ‘A Compagna, il consigliere comunale delegato all’Edilizia popolare Fabio Ariotti e il presidente della commissione Cultura del Municipio Centro Est Marco Ghisolfo. «Valorizzare i simboli della nostra storia è fondamentale per la trasmissione dei nostri valori alle future generazioni» ha commentato il consigliere Ghisolfo. La proposta di istituire la “Giornata di Genova” per valorizzare la figura del Balilla era venuta dal Municipio Centro Est e il Consiglio comunale l’aveva accolta con una mozione approvata nel dicembre 2018.

Nell’ambito delle Giornate Mameliane 2020, sabato alle 14 sul canale Youtube Genova More than this è stato pubblicato il video “Mameli, Mazzini, Verdi”: un viaggio, tra musica e parole. Raffaella Ponte, direttrice dell’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento, dalle sale dedicate a Goffredo Mameli e Giuseppe Mazzini, tratteggia il legame intercorso tra i tre grandi e racconta un episodio significativo che li vide coinvolti nel 1848, mentre il M° Scanu eseguirà – con la chitarra appartenuta a Mazzini – musiche di Giuseppe Verdi da Rigoletto e I Vespri Siciliani. Per la parte musicale, il maestro Jose Scanu esegue – con la chitarra appartenuta a Mazzini – due estratti dalle due celebri opere di Giuseppe Verdi Rigoletto e I Vespri Siciliani. Questa la scaletta: Giuseppe Verdi: Rigoletto, Parafrasi di Johann Kaspar Mertz; Giuseppe Verdi: I vespri siciliani, parafrasi di Johann Kaspar Mertz; Nicolò Paganini: Sonata n. 27 dedicata alla signorina Marina e Perigordino dalla Sonata n. 15.