Emanuele Costamagna: "La Spezia e il Fai tra primi risultati e tanto impegno per i Luoghi del Cuore"

di Giulia Cassini

In particolare il comitato di Monesteroli ha come testimonial vip Dario Vergassola, Clayton Norcross ed Emilio Casalini

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La Liguria viaggia spedita con le sue bellezze nei Luoghi del Cuore del FAI che nel 2020 festeggiano quota 10 edizioni per il censimento biennale promosso dal 2003 con cui si invitano gli italiani a tutelare e valorizzare il patrimonio artistico e proporre i gioielli meno battuti dal turismo internazionale costruendo dei comitati che devono raccogliere i voti e il consenso degli appassionati di arte.

"Il censimento è partito il 6 maggio e dura sino al 15 dicembre -spiega Emanuele Costamagna responsabile del Gruppo Giovani del FAI della Spezia- i tre beni più votati riceveranno rispettivamente 50mila, 40mila e 30milaeuro dal partner del progetto Intesa San Paolo. Ci sono poi le categorie speciali con i relativi premi e inoltre, a fine censimento, tutti i luoghi con almeno 2.000 voti possono partecipare al Bando per la selezione degli interventi. Pensiamo a tutti i siti che sono stati valorizzati negli anni, in particolare la nostra zona è detentrice del record di preferenze per il Convento dei Cappuccini di Monterosso con ben 110.341 voti".

La zona per la straordinaria bellezza storica e naturalistica del resto si presta molto e il FAI si impegna da anni con la riscoperta e la tutela delle zone, dei paesaggi e dei siti storici meno noti. "Il gruppo giovani è un bel team -dice Emanuele Costamagna- la più giovane del gruppo è la new entry di 18 anni, ma l'età media è under 30".

Tra le proposte al momento sul sito del FAI "la Val di Vara come zona naturalistica, la chiesa di San Bartolomeo nella Frazione di Ponzò del Comune di Riccò del Golfo, la chiesa di S.Michele Arcangelo di Pegazzano e il Borgo di Monesteroli che ha già collezionato oltre 2000 voti, un ottimo risultato, già al quinto posto della classifica". Il comitato tra l'altro ha coinvolto come testimonial video  Emilio Casalini, giornalista, conduttore radiofonico e scrittore, Clayton Norcross (Thorne di Beautiful) e il comico, cantautore e attore Dario Vergassola.

Materiale web:

 
 
 

Gli approfondimenti a cura del gruppo FAI de La Spezia

Monesteroli

E’ forse il borgo più suggestivo dell’intera Liguria. Si raggiunge attraverso una scalinata di quasi duemila gradini che scendono dalla collina sovrastante, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Un Borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Soltanto il rumore della natura del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo incantato, aggrappato alla roccia, sul filo del mare.

Il Comitato 

Un gruppo di amici che, da giovani, con i nonni e i genitori, amici e parenti, hanno frequentato e vissuto Monesteroli, da sempre, naturalmente, Luogo del Cuore. I nostri nonni ci hanno lasciato questo tesoro in custodia, un tesoro preziosissimo, ogni cosa parla di loro. Della loro fatica, dell’amore e del rispetto, della loro semplicità. Quando sei lì tutti sensi vanno in estasi. Percepisci, senti, tocchi, annusi e vedi tanta bellezza fragile e indifesa. Dobbiamo percorrere questa strada insieme. E’ necessario riuscire a recuperare e mantenere quel che è rimasto di quel tesoro. Ma non vogliamo diventi un luogo preso d’assalto da orde di persone che calpestano quei sassi cosi preziosi. Vogliamo il rispetto del luogo. Grazie al Fai, tornare a vivere ancora il nostro Monesteroli. Continuare ancora ad emozionarci. Custodirlo. Per noi, per i nostri figli e nipoti. Ma ancora di più per nostri nonni che, con fatica e amore, lo hanno donato. Ci hanno tramandato, forse senza saperlo, un capolavoro.

I bisogni del luogo

Monesteroli, nel comune della Spezia e nel Parco Nazionale delle Cinque Terre è un piccolo borgo, parte del Patrimonio UNESCO, frequentato oltre da chi ha la propria “casa”, da quanti scendono la vertiginosa “scalinata grande” di mille gradini ammaliati dal blu del mare. Ma quel mare, bellissimo e trasparente, non è vicino come gli occhi interpretano. A Monesteroli non è arrivata la linea elettrica, né il metano. Solo piccoli pannelli solari e un acquedotto irriguo permettono una fruizione meno spartana. Oggi, se non interveniamo a salvarlo, Monesteroli è perso nonostante, i caparbio lavoro di pochi. Serve mettere in sicurezza la frana, manutenere il sentiero che dal crinale arriva al borgo e dal borgo al mare e ricominciare a coltivare i terreni, quelli che, per i nostri nonni, erano il patrimonio da cui si ricavava l’uva trasformata, poi, nelle minuscole cantine dove veniva prodotto il vino rinforzato di Tramonti.

Collaborazioni

Il Comitato di supporto alla Candidatura ai “Luoghi del cuore FAI” è nato dall’idea di un gruppo di amici, l’associazione “Per Tramonti” e gli “abitanti” di quelle piccole abitazioni rurali. Ad oggi il passaparola è stato il motivo di successo della candidatura che ha legato quanti si sono identificati nel progetto di recupero del borgo. Il collante sono i ricordi e una visione del futuro sostenibile ed ecocompatibile che non snaturi le caratteristiche dei luoghi. Monesteroli è un piccolo nucleo di case della zona di Tramonti, nel comune della Spezia e nel Parco nazionale delle Cinque Terre. L’auspicio e la speranza è che le istituzioni siano al fianco del Comitato. Il lavoro del comitato sarà appunto quello di far rete con le associazioni del territorio, con le Pro Loco, con il mondo del volontariato e con le istituzioni per il sostegno in questo percorso che ci vedrà impegnati fino a dicembre 2020 (e oltre). Un obiettivo è stato raggiunto: attorno a uno schermo, il tavolo virtuale, si sono seduto quanti hanno condiviso la bellezza, il rispetto e l’amore verso Tramonti.

Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano

La chiesa venne costruita nel 1348 come ampliamento di un edificio preesistente, fu più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Subì danni durante la Seconda Guerra Mondiale e fu usata come magazzino nel dopoguerra; ulteriori utilizzi impropri hanno provocato un progressivo degrado del bene. Già votata al censimento nel 2012 e nel 2014, la chiesa ha beneficiato di un contributo che ha permesso i restauri degli affreschi del presbiterio. Ulteriori lavori, tra cui uno scavo archeologico, sono in corso, ma lo stato di conservazione dell’edificio resta precario.

Intervento

L’intervento, realizzato grazie al contributo di 11.000 euro, ha permesso il restauro dei due altari laterali del XVII secolo. Presentato dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo, l'intervento rientrava in un progetto di recupero complessivo del bene che prevedeva una prima fase di consolidamento degli altari, alla quale hanno fatto seguito il discialbo e la pulitura delle superfici. Infine sono stati reintegrati gli stucchi ricostruendo le parti mancanti. I lavori hanno permesso la riapertura della chiesa alla fruizione pubblica e donato dignità a un luogo particolarmente significativo per l’identità della comunità spezzina.

Il gruppo di raccolta voti

Il Comitato Pro Chiesa di San Michele Arcangelo è composto da un gruppo di cittadini che con impegno e dedizione ha partecipato a ben tre edizioni del censimento permettendo alla Chiesa di raggiungere, per tre anni consecutivi, risultati eccezionali: è stato il bene più votato in Liguria nel 2016, secondo classificato regionale nel 2014, nel 2012 è stato votato da oltre 5.000 persone. Il Comitato continua il suo lavoro sul territorio affiancando la Parrocchia nelle attività di valorizzazione del bene perché l’attenzione pubblica nei suoi confronti resti alta.

Descrizione dell'edificio

La facciata rosacea e l'antico campanile, più alto rispetto ai vecchi tetti di Pegazzano, compaiono all'improvviso tra le case del borgo vecchio, testimoniando quanto gli abitanti della zona avessero sempre desiderato avere vicino la casa del Signore. Alla base del campanile un arco in pietra, di linea gotica, ed una targa marmorea indicano a quando risalgono le prime testimonianze storiche dell'edificio sacro. Si racconta che la Chiesa di San Michele Arcangelo è stata edificata nel 1348 e dedicata il 20 febbraio 1349, e lascia supporre che non si tratti di una costruzione ex-novo ma del ripristino o dell'ampliamento di un edificio preesistente. Nella lunetta del portale d'ingresso, di forma ogivale, si trovano ancora tracce di un affresco raffigurante San Michele. Nel XV secolo la zona fu abbandonata per una grave epidemia e tornò ad essere abitata solo nella seconda metà del XVI secolo; da allora, precisamente dal 1570, si sono succeduti venti parroci. Nel corso del '600 un definitivo rimaneggiamento della struttura (innalzamento dell'aula e costruzione del presbiterio) la porta all'aspetto architettonico attuale, anche se la sua storia decorativa non è ancora completata. Molti abitanti di Pegazzano ricordano don Giovanni Battista Calcagno, parroco dal 1915 al 1946, che volle rendere nuovamente bello il luogo della fede dei parrocchiani. L'archivio parrocchiale riporta, nel susseguirsi di date e di lavori intrapresi, di progetti e di acquisti, il cammino per il quale don Calcagno guidò tutta la Comunità Parrocchiale a restituire bellezza e dignità al luogo della Celebrazione Eucaristica. Nel 1929 fu eseguita l'ultima decorazione pittorica di cui oggi si può ancora vedere la bellezza anche se, purtroppo, in stato di pesante rovina. Il progetto decorativo mirava a condurre in alto i nostri cuori rivolgendoli al Signore presente in mezzo al Suo popolo (la Chiesa, ossia noi), che guida e nutre attraverso la fede, massimamente col Mistero Eucaristico celebrato nella S. Messa. Si possono quindi, in questo progetto, individuare sopra l'altare il Santo Arcangelo Michele, raffigurato nella volta dell'abside nell'atto di vincere il diavolo, e tutte le schiere angeliche, rappresentate con i loro nomi e simboli tra le finestre superiori; sulle pareti del presbiterio i quattro Evangelisti ed i santi Pietro e Paolo ricordano la solidità della nostra fede, basata sul Vangelo di Cristo e tramandata dalla Chiesa con la guida del Papa. Tutt'intorno al presbiterio, luogo ove si realizza il Mistero Eucaristico, è scritto, il canto degli angeli Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth. Intorno all'unica navata, si legge l'inizio della nota preghiera all'Arcangelo Michele: Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio (Arcangelo san Michele, difendici nelle lotte della vita). Nella navata si notano anche due altarilaterali del XVII secolo e saltano all'attenzione alcune monofore di epoca Trecentesca, rarissima testimonianza storica nella città, come pure nella controfacciata un'apertura a forma di croce ed i resti di un campanile a vela, che l'ampliamento Seicentesco ha inglobato nella struttura attuale. Interessante anche la porta di accesso al campanile. Non è comune trovare alla Spezia un edificio con testimonianze architettoniche ed artistiche in tal numero così rilevanti e risalenti ad epoche tanto diverse.

Val di Vara

Una valle incontaminata in cui la natura selvaggia incontra borghi centenari, santuari, pievi, tradizioni e cultura. Boschi a perdifiato disegnano le colline e le montagne, incorniciano il fiume Vara (uno dei più puliti in Italia), e profumano l'aria frizzante che viene dal mare. Centinaia di piccoli paesini incantano per la loro posizione paesaggistica con le apuane che fanno capolino all'orizzonte o il mare che si lascia scorgere a sorpresa. Sentieri nella natura, attività outdoor, piccoli produttori di prodotti biologici regalano a chi viene in Val di Vara emozioni indimenticabili. Il silenzio della notte è il cielo stellato da qui é straordinario. Un luogo da tutelare e da preservare perché racconta dell'Italia nascosta, quella più fragile e troppo spesso dimenticata, quella più genuina e sorprendente, le cui radici fanno parte di tutti noi e dei nostri avi che ci hanno preceduti. Salviamo la val di vara e la sua natura!

Il comitato

Il comitato spontaneo è nato dalla volontà del Consorzio L'altra Liguria e dal Comune di Carro, nelle figure rispettivamente del Presidente Walter Filattiera e del Sindaco Antonio Solari, di tutelare e valorizzare la Val di Vara nel suo insieme come patrimonio naturalistico e storico artistico di grande pregio e interesse nazionale. Un'area paesaggistica meravigliosa in cui la natura incontaminata e i piccoli borghi millenari raccontano la straordinaria bellezza dell'Italia meno conosciuta che è rimasta intatta nei secoli preservando dunque un'atmosfera sospesa nel tempo. Un patrimonio da tutelare, difendere, rispettare e far conoscere.

Bisogni del luogo

La val di Vara va preservata così com'è evitando che possa snaturarsi dal punto di vista naturalistico ed edilizio. Avrebbe bisogno di essere maggiormente conosciuta per il suo incredibile valore faunistico, naturale, storico artistico

Collaborzioni

Consorzio L'Altra Liguria, Comune di Carro

 

Chiesa San Bartolomeo

Ponzò, La Spezia

Oratorio di San Bartolomeo nella frazione di Ponzò. Alcune fonti farebbero risalire al XIII secolo la data di fondazione dell'oratorio che, come asseriscono altre affermazioni, fu forse la sede del tribunale della locale podesteria in epoca repubblicana genovese. Quasi certamente fu la sede dei consigli comunali della municipalità di Ponzò, sempre durante il dominio genovese.