Vladyslav l'inviato da Kiev a Telenord: "Putin è un bluff, ma la Nato si muova"

di Redazione

Maistrouk alla nostra Diretta Live. Un racconto lucido e senza sconti: "Sulla chat del condominio notizie di morte invece che litigi sul volume"

Vladyslav Maistrouk ha i genitori a Grosseto, dove lui ha lavorato - molto apprezzato - come giornalista. Lui è tornato a Kiev. A fare il suo mestiere: "Per combattere la guerra che so fare, quella dell'informazione. Io e la mia compagna, che è una collega, abbiamo scelto di non scendere nei rifugi durante le allerte. Siamo qui per raccontare, per documentare. Ma se arriverà il momento di prendere il fucile, lo farò".

Quello che Vladyslaav ha regalato ai telespettatori di Telenord stamani, durante la nostra Diretta Live, è un vero e proprio reportage. Nel quale le notizie prevalgono, finalmente, sulle veline, sui comunicati. "I russi vanno di casa in casa a chiedere pane alla gente, ma anche benzina. Tutto questo formidabile esercito russo, francamente, non si vede. Non si capisce il perchè di questo gigantesco bluff. Putin, poi, parla di corridoi umanitari e a Mariupol, dove dovrebbe essercene uno, la situazione è grave. E' insolata, fuori da tutto. E lì ci sono anche tanti italiani. Grave e paradossale. Loro proclamano di aver preso la città, e la giunta e il sindaco ucraino continuano invece a lavorare. Si sono solo trasferiti da un'altra parte".

Ma dal suo punto di osservazione il giornalista non è critico solo da una parte. "Noi continuiamo a chiedere alla Nato una copertura aerea, attraverso l'istituzione di una no fly zone sui nostri cieli. Non si capisce il perché di tanti tentennamenti. ne abbiamo bisogno, se non si sblocca dovremmo rivolgerci altrove".

Vladyslav parla un italiano perfetto, con accento toscano. "Grazie all'Italia, sappiamo quello che state facendo. Grazie alla Liguria, dove si è cominciato a sequestrare i beni degli oligarchi russi. E' questa la strada".

C'è anche spazio per i racconti personali, privati. "Mio figlio e sua madre li ho mandati a casa, a Grosseto. Hanno impiegato 24 ore solo per arrivare al confine,quattro giorni in tutto di viaggio. Anche perché in Ungheria controlli assurdi hanno creato un imbuto. Ci ricorderemo anche di questo, quando la guerra sarà finita":

Quando sarà finita, la vita tornerà normale anche sulle chat. "Su quella del condominio della mia compagna, di solito si litiga per il volume della tv troppo alta. Oggi la usiamo per comunicare, siamo rimasti in una decina in un palazzo di 16 piani. $ ieri qualcuno ha postato: il tale, un nostro vicino, è morto".