Istat: Liguria primatista di divorzi nel 2024, matrimoni e separazioni in calo, aumentano le unioni civili tra coppie dello stesso sesso

di steris

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Le separazioni sono state 82.392, in diminuzione dell'8,4% rispetto all'anno precedente, mentre i divorzi sono scesi a 79.875

Istat: Liguria primatista di divorzi nel 2024, matrimoni e separazioni in calo, aumentano le unioni civili tra coppie dello stesso sesso

Nel 2024 in Italia diminuiscono i matrimoni e le separazioni rispetto allo scorso anno. Le unioni civili, invece, segnano un aumento. La nostra regione è quella dove si divorzia di più. 

Primato - Liguria, Sicilia e Sardegna nel 2023 sono state le Regioni italiane dove le coppie hanno divorziato di più con 1,6 divorzi ogni mille abitanti, rispetto alla media nazionale di 1,4, circa il 33% in più della provincia autonoma di Bolzano allo 0,9 per mille, del Molise e della Basilicata all'1,1 per mille. Lo rileva l'Istat nell'ultimo report sull'andamento di matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi in Italia. Sono stati 2.344 i divorzi in Liguria nel 2023, di cui 599 giudiziali presso i tribunali, 915 consensuali presso i tribunali, 206 consensuali con negoziazioni assistite da avvocati e 624 consensuali presso lo stato civile. In Sicilia sono stati 7.538, di cui rispettivamente in base all'ordine precedente 2.914, 2.960, 825 e 839. In Sardegna sono stati 2.481, di cui rispettivamente 878, 1.039, 76 e 488. Dei 79.875 divorzi conclusi in Italia nel 2023, 12.363 sono avvenuti in Liguria, Sicilia e Sardegna, il 15,5% del totale nazionale. "Considerando i divorzi per 1.000 abitanti, a livello nazionale l'indicatore è pari a 1,4, stabile rispetto all'anno precedente - spiega l'Istat -. La variabilità territoriale va riducendosi e si assiste a una progressiva convergenza tra i livelli registrati nel Nord e nel Mezzogiorno. A livello regionale, in cima alla graduatoria ci sono Liguria, Sicilia e Sardegna"

Diminuzione dei matrimoni - Nei primi otto mesi del 2024 si registra un calo significativo dei matrimoni in Italia, con una riduzione del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo i dati forniti dall'Istat. Questo declino conferma la tendenza già emersa nel 2023, quando il numero di matrimoni celebrati in Italia è sceso del 2,6% rispetto all'anno precedente, con un totale di 184.207 matrimoni. Il dato evidenzia come il matrimonio, tradizionalmente un punto fermo della società italiana, stia attraversando una fase di stallo.

Matrimoni religiosi in calo - I matrimoni religiosi hanno subito un decremento più consistente, registrando una diminuzione dell'8,2% rispetto al 2022. Questo dato non è isolato, ma si inserisce in una tendenza più ampia che vede il rito religioso sempre meno scelto dalle coppie italiane. La diminuzione dei matrimoni religiosi sta diventando una costante da anni, segno di un cambiamento nelle preferenze delle nuove generazioni.

Separazioni e divorzi in diminuzione - Nel 2023, anche le separazioni e i divorzi hanno registrato un calo. Le separazioni sono state 82.392, in diminuzione dell'8,4% rispetto all'anno precedente, mentre i divorzi sono scesi a 79.875, con una riduzione del 3,3%. Il trend di riduzione dei divorzi è significativo, considerando che nel 2016 si era toccato il picco massimo con 99.071 divorzi. Il calo va inserito in un quadro generale di maggiore stabilità coniugale, seppur a fronte di un processo di individualizzazione sempre più marcato nelle scelte di vita delle coppie italiane.

Matrimoni civili: una scelta sempre più diffusa - Nel 2023, il 58,9% dei matrimoni è stato celebrato con rito civile, confermando il trend di crescente popolarità di questa opzione. Rispetto al 2019, quando i matrimoni civili erano il 52,6%, la scelta del rito civile sta diventando sempre più prevalente. In particolare, i matrimoni civili sono molto più diffusi nelle seconde nozze (95%) e quando almeno uno dei coniugi è straniero (91,2%). La crescita del rito civile è evidente anche nei primi matrimoni, passando dal 33,4% nel 2019 al 47,5% nel 2023, con una forte variabilità territoriale: al Nord il 56,1% dei matrimoni è civile, mentre al Sud solo il 23,9%.

Unioni civili in crescita - Contrariamente ai matrimoni religiosi, le unioni tra partner dello stesso sesso continuano a crescere. Nel 2024, infatti, le unioni civili sono aumentate del 7,3% rispetto al 2023. Di queste, oltre la metà (56,1%) riguardano coppie di uomini. Questo segnale evidenzia un'inversione di tendenza, con un numero crescente di coppie che scelgono formalizzare il loro legame attraverso l'unione civile, un istituto che negli ultimi anni ha visto un continuo progresso in Italia.

Tendenze patrimoniali - Un altro dato interessante riguarda il regime patrimoniale. Nel 2023, il 74,3% delle coppie ha scelto la separazione dei beni, un dato che continua a crescere rispetto agli anni passati (62,7% nel 2008, 40,9% nel 1995). Questa tendenza riflette un cambiamento nelle dinamiche economiche e culturali delle coppie italiane, con una maggiore attenzione alla tutela dei beni individuali.