Villa Croce, i "Teoremi Immaginari" di Mauro Ghiglione su 50 opere
di Giulia Cassini
L'esposizione resterà aperta dal 21 novembre al 16 febbraio 2020
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Si inaugurerà il 21 novembre alle 17 presso il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova la mostra "Teoremi Immaginari" dell’artista Mauro Ghiglione, curata da Antonio d’Avossa, con catalogo Sagep.
Le varie sale del polo dedicato all'arte di ultima generazione e alle avanguardie si popola così di un nucleo scelto di opere di Ghiglione, artista di formazione postconcettuale, influenzato dalle esperienze sia della Minimal Art sia dell’Arte Povera. Nella successione esposta si coglie l'originalità performativa e, allo stesso tempo, il riferimento a Fabio Mauri, Vincenzo Agnetti, Franco Vaccari, Christian Boltanski o Joseph Kosuth.
Come spiega Antonio d'Avossa "L’indagine che, da molti anni, Mauro Ghiglione ha attivato con la sua pratica artistica è prima una riflessione sul luogo e sul ruolo che l’immagine svolge nel nostro vedere quotidiano e straordinario, in definitiva sull’apparizione e la scomparsa dell’immagine stessa, a memoria e obliata a memoria allo stesso tempo. Da questo versante Ghiglione ha attivato sempre, nelle sue forme e stilemi espositivi, una modalità d’uso dell’immagine fotografica che ne modifica il senso della visione non soltanto dal punto di vista percettivo ma soprattutto dal punto di vista intuitivo". Si passa dunque dall'immagine alla negazione della stessa, come nel capolavoro "Giovine Europa" degli ultimi anni dove si legge "Occorre occuparsi delle immagini prima che queste si occupino di noi. Dalla serie dei lavori: custodire gesto".
Un modo di sedersi davanti ai tasti bianchi e neri della vita e di aggrapparsi alla memoria, al ricordo per leggere la realtà, a volte sperimentando quanto le passate esperienze siano fallaci. Il rimando spesso si compie attraverso l'ottava arte, volutamente indefinita, immagini a bassa definizione, con la chiara consapevolezza che il digitale ha soppiantato l’immagine diventando esso stesso habitat. Si vedono lavori quali "Custodire il gesto", "Sette pasti per sette giorni", "1289 anni in Europa", "Fine dell'assedio", "Equilibrio in 3D" e "Help" che stuzzicano prima l'immaginazione e poi la riflessione.
Come aggiunge l'esperta Caterina Gualco "i titoli spesso appaiono sulle opere stesse come degli epitaffi. In tutto questo silenzio, questa desertificazione del superfluo, qua e là affiorano elementi che possono apparire del tutto estranei al contesto, ma rivelatori". In estrema sintesi dalle parole del curatore d'Avossa "Ghiglione rilancia la visione platonica di una techne che è al contempo scienza e magia dell'immagine e pratica il 'gran rifiuto' di essere uno dei tanti fabbricanti di immagini, cioè uno dei tanti eidolon demiourgos".
La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova (presente alla preview l'assessore Barbara Grosso) e UnimediaModern Contemporary Art di Caterina Gualco, con il supporto di FINECO Bank e Clinica Montallegro. "Teoremi Immaginari" rimarrà aperta sino al 16 Febbraio 2020, dal martedì al venerdì, dalle 14 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18. L'ingresso è gratuito.
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