Stop mascherine all'aperto e ritorno in discoteca, Pontali: "Buoni segnali ma non abbassiamo la guardia"

di Giorgia Fabiocchi

"Sono scelte politiche basate sull'evidenza scientifica, togliere le mascherine quando siamo all'aria aperta non vuol dire che tutto sia finito"

Questo venerdì 11 febbraio verrà ricordato per due nuove ordinanze per riguardano molto da vicino tutta la popolazione, da quella più anziana a quella più giovane. Da oggi infatti (11 febbraio ndr), addio alla mascherina all’aperto e, bentornato a discoteche e locali da ballo. Le mascherine non saranno più obbligatorie all’aperto ma si dovranno portate sempre con sé, per indossarle qualora si dovessero percepire affollamento o episodi di assemblamento. Al chiuso rimangono obbligatorie, per adesso.

"Sono scelte politiche basate sull'evidenza scientifica, possiamo abbassare le precauzioni all'aperto, ma togliere le mascherine quando siamo all'aria aperta non vuol dire che tutto sia finito - commenta ai microfoni di Telenord Emanuele Pontali, direttore reparto Malattie infettive ospedale Galliera di Genova -, dobbiamo mantenerla al chiuso e nei momenti di affollamento, quindi dai negozi e ai centri commericali, passando per le banche e gli ospedali, fino ad arrivare ai condomini, in ascensore. Diciamo che negli spazi chiusi con questa situazione epidemica è meglio indossarla".

La mascherina, secondo Pontali, è utile e necessaria anche se non risolve la pandemia. Per quanto riguarda le discoteche, da questa sera si torna a ballare, al chiuso con capienza ridotta al 50%, e al 75% all’aperto. Per entrare, sarà necessario esibire il super green pass e dovrà essere sempre indossata la mascherina, tranne che sulla pista da ballo, dove però si dovrà rispettare la distanza interpersonale di 2 metri.

"Nel momento in cui non vengono rispettate determinate regole (super green pass, mascherina, distanziamento ndr), si vanno a creare situazioni di rischio, quando invece vengono rispettate, i rischi chiaramente diminuiscono per tutti" prosegue Pontali.