Salone Nautico di Genova, Cecchi: "Nel 2023 vi faremo rimanere a bocca aperta"

di Redazione

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"Il Salone Nautico è un punto fermo, c'era nei momenti difficili e c'è oggi in un periodo di grande crescita. In Italia siamo i migliori"

Salone Nautico di Genova, Cecchi: "Nel 2023 vi faremo rimanere a bocca aperta"

Giornata d'inaugurazione al Salone Nautico di Genova. Presente sul palco anche il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi: "Un ringraziamento agli espositori, che anche quest'anno ci hanno dato fiducia. Il Salone per i settori della nautica è uno strumento fondamentale, non solamente per il mercato o per le vendite. E' un momento dove gli addetti ai lavori si incontrano, il settore incontra il governo, i parlamentari, incontra le istituzioni più importanti, in cui tutto il sistema si ritrova. I grandi saloni sono attrattori per il turismo, un volano economico e al Nautico parliamo di circa 65 milioni. Per quanto riguarda il futuro del nostro salone, immaginiamo nel 2023 quando i lavori waterfront saranno terminati. Forse non ve ne siete accorti perchè il nostro direttore commerciale è stato abile a mascherare, ma mentre sto parlando le ruspe stanno lavorando perchè nel 2023 vi vorremmo far rimanere a bocca aperta".

"Il Salone è un punto fermo, c'era negli anni difficili a sostenere il comparto e ora c'è in momenti di grande crescita come questo, in cui spinge la ripartenza del paese - prosegue Cecchi - Nel 2020 gli addetti diretti sono cresciuti del 2,4% che nell'intera filiera fanno 180mila. La previsione per l'anno in corso è del +23,8%, a fine anno questo numero potrebbe anche aumentare, ritoccando il fatturato oltre i 6 miliardi. L'industria c'è, la nautica fa la sua parte, il saper fare italiano funziona. Noi abbiamo i migliori imprenditori, manager, designer, architetti e manodopera specializzata. In sintesi: siamo i migliori, non c'è gara".

"Mentre noi produciamo reddito, però lo Stato perde incassi - ha concluso Cecchi - Con la nuova riforma del leasing imposta dalla UE, gli armatori stranieri che prima venivano in Italia vanno all'estero. Vorrei dire al ministro Franco che mancano 40 milioni: quanti autobus avremmo comprato con quei 40 milioni?".