Io resto ancora a casa come...Penelope

di Giulia Cassini

2 min, 28 sec

Il decimo video del progetto nato al tempo del coronavirus su ideazione di Chiara Pasetti con Mario Molinari, Achille Lauro e i ragazzi del Liceo Modigliani di Novara

Io resto ancora a casa come...Penelope

Dici "Penelope" e ti viene subito in mente "colei che guarda la trama del tessuto" o "che tesse", la moglie di Ulisse intenta a lavorare di giorno e disfare di notte  secondo la nota leggenda per onorare il ritorno del marito dalla guerra di Troia e sfuggire così ai tanti pretendenti crescendo il figlio da sola. Una donna coerente, costante, dal carattere forte ma anche estremamente creativa; nell'antichità si situa idealmente all'opposto di Erodiade. Etimologicamente deriva probabilmente dal greco " penelops", cioè un uccello acquatico.

Ad ogni modo è un'immagine potentissima che tutti conoscono e che incarna anche caratteristiche utili in questi giorni. Ecco perché il famosissimo cantante  Achille Lauro ha secolto proprio "Penelope" nell'album "Pour l'amour".  Tra l'onirico, il mito e le analogie con il reale dove, mai come oggi, si scopre la potenza sconfinata dell'amore contro i mali più inaspettatati (quasi fantascientifici) si innesta il nuovo video (www.vimeo.com/417177372) del progetto che racconta le esperienze dei giovani in quarantena intitolato "(Non)siamo soli qui", già alla decima puntata

Una vera e propria serie ideata dalla giornalista e docente Chiara Pasetti e diretta dal regista Mario Molinari, de La Nuova Savona,  per tracciare attraverso un'esperienza artistica a 360 gradi mutamenti ed emozioni contemporanee che diano luogo a riflessioni a cascata, diverse a seconda della sensibilità del fruitore. Un progetto che coglie in pieno la potenzialità feconda del momento di crisi e che si avvale dell'adesione istantanea e della collaborazione di Achille Lauro.

Oltre al cantante attivo dal primo video, hanno collaborato alla realizzazione Lisa Galantini, con un brano dedicato alla scultrice Camille Caludel tratto da MOI di Chiara Pasetti, Massimo Rigo nel ruolo di Gustave Flaubert, la pittrice Colette DebléDominique Demartini curatore dell'edizione bilingue di Le Livre du duc des vrais amants di Christine de Pizan e  lo studente del Liceo  Modigliani di Novara Christian Gruppo.

L'arte qui non è una via di fuga dai dispiaceri della vita, semmai la consapevolezza dolorosa da cui nasce la tensione interiore e in definitiva l'accoglimento dell'amore e del relazionarsi all'altro con consapevolezza.  Proprio come ha scritto Achille Lauro: "L’amore sai accettarlo se sai dare e basta/Ammalarsi aspettando che passa/Finché non conta ciò che c’è ma solo ciò che manca/Oh, dire “sto bene” è la bugia che dico più spesso/Come i soldi ci fanno felici/O come senza soldi si può essere ricchi/Storie irreversibili, in sintesi invisibili". Una sorta di eco Gibraniano con i versi celebri "Nelle anime il legame del dolore è più forte del vincolo della felicità e della gioia, e l'amore che viene lavato dalle lacrime rimane puro, bello ed eterno". 

Il video è a cura dell’Associazione culturale “Le Rêve et la vie” (www.lereveetlavie.it) e APS Feelmare.