Orientamenti 2022, Liliana Segre: "I Care è l'opposto del motto fascista 'Me ne frego'"

di Redazione

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La senatrice a vita si sofferma sul motto della nuova edizione: "Era scritto sulla parete della scuola di Don Milani ed è estremamente attuale"

Orientamenti 2022, Liliana Segre: "I Care è l'opposto del motto fascista 'Me ne frego'"

I Care. Parte dal motto della nuova edizione di Orientamenti la senatrice a vita Liliana Segre per il suo messaggio letto all'inaugurazione della ventisettesima edizione del salone nazionale dell'educazione e della formazione, che in questi tre giorni a Genova vedrà oltre 800 testimonial, tra cui il violinista Ugo Ughi, le atlete Elisa Di Francisca e Linda Cerruti, il sociologo Paolo Crepet, la scienziata Maria Elena Bottazzi Rovida e l'infettivologo Matteo Bassetti. La manifestazione, organizzata da Regione Liguria, prevede anche 400 eventi, 118 corsi dell'Università di Genova e un 'Career Day' con 900 posti di lavoro offerti da 74 aziende di 5 Paesi europei, oltre a una mostra fotografica dell'ANSA sull'eredità di Falcone e Borsellino

Liliana Segre ha focalizzato il suo messaggio su un aneddoto riguardante Don Milani, che una volta scrisse che su una parete della sua scuola c'era scritto in maniera evidente 'I Care', il motto intraducibile dei giovani americani migliori, traducibile con 'Me ne importa', 'mi sta a cuore'. La senatrice ribadisce che questo motto è il contrario esatto del motto fascista 'me ne frego', e che queste erano parole importanti nell'Italia del dopoguerra, ma parole importanti, da scolpire nell'animo di ciascuno di noi, lo sono ancora oggi. Segre si è poi soffermata sulla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha ricordato e sottolineato proprio recentemente l'estremamente attuale lezione di don Milani, con la guerra che è tornata in Europa, con migliaia di persone morte sotto le bombe e milioni costrette a fuggire dalle loro case: "Scene che non avremmo mai più voluto vedere. Dramma che si aggiunge a quello dei migranti, persone costrette a fuggire dalle loro terre sempre per colpa della guerra, della fame, delle ingiustizie e delle povertà che si diffondono. Di qui il monito e l'appello: I Care. Guardiamoci intorno, non volgiamo mai la testa dall'altra parte e soprattutto interveniamo, prendiamo provvedimenti, assumiamoci responsabilità".