Genova, #ProtestaLigure ancora in piazza: "Bisogna svegliarsi e aprire subito"

di Gregorio Spigno

Le delegazioni si sono riunite al di fuori della Prefettura, dove sono stati accolti ed ascoltati: relazione da inoltrare a Roma

Ormai il lunedì è roba loro. Ristoratori, baristi, tassisti, gestori di discoteche, disoccupati e non solo.

Nel primo pomeriggio di oggi, però, la meta è cambiata rispetto al solito: niente piazza De Ferrari e passeggiata per le vie del centro cittadino ma Largo Lanfranco, ovvero Prefettura di Genova.

Pessimista lo chef Ricchebono, premiato con Stella Michelin: "Non cambierà niente. Siamo demoralizzati: più andiamo avanti e più fanno quello che vogliono. Vediamo fin dove ci vorranno portare, la situazione è ancora critica. Dobbiamo assolutamente riaprire. Gli autobus sono pieni di gente, come ovunque in giro. Più andiamo avanti e più è peggio. Le attività vanno riaperte ad aprile, maggio è davvero troppo lontano. A Milano hanno già iniziato ad aprire, a Roma apriranno dopo Pasqua. Questa gente si deve svegliare, io l'ho già fatto aprendo il mio ristorante e prendendo critiche. Ma le stesse critiche della gente lasciano il tempo che trovano... Bisogna arrivare a fine mese: noi e i nostri dipendenti".

"Come ormai ogni lunedì siamo in piazza - commenta uno dei principali sostenitori di #ProtestaLigure -. Oggi davanti alla Prefettura che rappresenta il Governo. Cerchiamo di far valere le nostre istanze, che sono sempre le solite: risarcimento danni, riapertura subito, cassa integrazione subito e non elemosina".

Presenti anche alcuni tassisti: "Se non riapre tutto, la nostra città soffre. O arrivano aiuti per andare avanti, o lavoriamo. Il mio fatturato è calato del 50%".