Ex Ilva, l'azienda non cambia idea: confermata la cassa integrazione per i lavoratori di Genova
di Alessandro Bacci
I sindacati annunciano ancora proteste e manifestazioni, appuntamento venerdì "contro questa vertenza paradossale"
Acciaierie d'Italia ha confermato alle organizzazioni sindacali di Genova di voler mettere in cassa integrazione ordinaria i dipendenti dello stabilimento della ex Mittal a Cornigliano a partire dal 28 giugno e respinge la richiesta di sospensiva di rsu, Fiom, Fim e Uilm di Genova.
"La scrivente è tutt'ora in attesa della vostra disponibilità a proseguire l'esame congiunto sospeso in data 21/06/2021 che ovviamente non potrà avvenire oltre il 27 corrente mese. Pertanto, non ravvisandosi le condizioni sospensive da voi richieste, si ribadisce che dalla data del 28/06/2021 decorrerà il ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria".
Immediata la risposta dei sindacati. "L'azienda Acciaierie d'Italia ha risposto alla richiesta di sospensiva della procedura di cassa integrazione con un secco no - scrive la Fiom Cgil - Neanche di fronte all'annunciato incontro fra il ministro Orlando e le Organizzazioni Sindacali e il fatto nuovo relativo alla sentenza del Consiglio di Stato, la direzione aziendale vuole fermarsi. In questo modo l’Azienda non rispetta né il ruolo del Ministro, né quello del suo azionista Stato, dopo che lo stesso ha versato ben 400 milioni di euro dei cittadini italiani nelle casse di Acciaierie d'Italia che, anziché sfruttare la richiesta di mercato d’acciaio, mette in cassa integrazione i suoi dipendenti. La Fiom Cgil non resterà a guardare e continuerà la lotta contro questa vertenza paradossale. L’appuntamento è fissato per venerdì mattina in Prefettura Genova."
“È arrivata la risposta dell’azienda la quale non tiene assolutamente conto delle nostre richieste. E’ forse un modo per sottolineare che non interessa il parere del Ministro del Lavoro Orlando sulla richiesta di questo ammortizzatore? Forse si pensa che il pronunciamento del Consiglio di Stato che di fatto rimette al centro l’acciaio in Italia e l’ingresso del governo nella società sia poca cosa nell’ambito delle decisioni strategiche per il futuro? Questo atteggiamento evidenzia in modo chiaro di chi sono le responsabilità per le difficoltà di dialogo e per la scarsità di interventi finalizzati a trovare soluzioni. Ci aspettiamo che il governo faccia congelare tale procedura e che, con buon senso, si possa tornare sul merito delle questioni per un sito che sta producendo, che attende un piano industriale e che con opportuni e necessari investimenti potrà aumentare le produzioni”, spiegano in una nota il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano.
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