Ex Ilva Taranto, l'attività proseguirà: lo ha deciso il Consiglio di Stato
di Edoardo Cozza
Annullata l'ordinanza del sindaco di Taranto e ribaltata la pronuncia del Tar di Lecce perché "non vi sono imminenti pericoli per la salute"
Non sarà chiusa l'area a caldo dello stabilimento ex Ilva di Taranto e l'attività potrà proseguire. Il Consiglio di Stato, accogliendo gli appelli di Arcelor Mittal Spa e di Ilva Spa in amministrazione straordinaria, ha annullato l'ordinanza con cui il sindaco di Taranto aveva ordinato loro, nelle rispettive qualità di gestore e proprietario dello stabilimento siderurgico "ex Ilva", di individuare entro 60 giorni gli impianti interessati da emissioni inquinanti e rimuoverne le eventuali criticità, e qualora ciò non fosse avvenuto di procedere nei 60 giorni successivi alla "sospensione/fermata" delle attività dello stabilimento.
La decisione del Consiglio di Stato annulla la sentenza del Tar di Lecce consentendo la prosecuzione della produzione nello stabilimento di Taranto. I magistrati hanno infatti disposto l'annullamento della sentenza del Tar di Lecce e in questo modo vengono dunque a decadere le ipotesi di spegnimento dell'area a caldo dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d'Italia e di fermata degli impianti connessi, la cui attività produttiva proseguirà con regolarità. Per il Consiglio di Stato non c'è un imminente pericolo per la salute.
Sempre per quanto riguarda l'ex Ilva, intanto, a Genova secondo giorno di proteste contro l'ipotesi di una nuova cassa integrazione.
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