Covid, i cinema non decollano. Giacobbe (Alesbet): "La gente ha perso l'abitudine"
di Giorgia Fabiocchi
"Abbiamo subìto un ennesimo stop nonostante le sale siano aperte perché il pubblico stenta a venire da noi, ci siamo tutti un po' impigriti"
Potremmo definirli pit-stop, o brusche frenate, quelle che i cinema stanno subendo da oramai due anni a questa parte a causa della pandemia da covid-19. Prima la chiusura per diversi mesi per il lockdown, poi la riapertura ma con limiti e restrizioni, dalla mascherina Ffp2 al divieto di sgranocchiare snack, accompagnati da gustose bevande. Così ì gestori delle sale cinematografiche stentano a riprendersi nonostante la decrescita dei contagi.
"Abbiamo subìto un ennesimo stop nonostante le sale siano aperte perché il pubblico stenta a venire da noi - racconta ai microfoni di Telenord il presidente di Alesbet, responsabile Circuito Cinema, Alessandro Giacobbe -, si è trattato di un impatto psicologico difficile da combattere, la ripartenza nei mesi autunnali si è bloccata con il riacutizzarsi della pandemia negli ultimi mesi del 2021".
Il grido dall’allarme, che arriva direttamente dai cinema, nasce dal fatto che, nonostante ci sia la convinzione che in qualche modo si ripartirà, è necessario resistere e per farlo c’è bisogno del supporto delle istituzioni o di privati che decidano di sostenere la cultura. Perché, spiega Alessandro Giacobbe, "una città senza cinema è una città che tende alla desertificazione delle sue strade, soprattutto la sera".
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