"Condizioni sempre peggiori per gli stagionali": la denuncia di Fisascat Cisl Spezia
di Edoardo Cozza
Il segretario generale Talamone: "Tante situazioni contribuiscono all'impoverimento del lavoro, serve un confronto per ripartire dopo la crisi"
Mirko Talamone, segretario generale della Fisascat Cisl spezzina, denuncia condizioni di lavoro sempre peggiori per gli stagionali impegnati nella stagione turistica, con precariato e stipendi sempre più bassi. "Se davvero in questa provincia mancano più di 2mila addetti nelle strutture turistiche, ed è difficile individuarli", spiega, più che puntare contro i sostegni al reddito, le cause sono nella "diffusa irregolarità nel settore".
Contratti pirata, l'elevata precarizzazione del lavoro, il ricorso al 'lavoro in appalto' e fornito da terzi e sottopagato "hanno portato a un progressivo impoverimento del lavoro, che inevitabilmente rende meno interessanti le opportunità occupazionali che un settore importante come il turismo invece potrebbe offrire", segnala. "Riteniamo necessario invertire questa tendenza - continua Talamone -. La ripresa dopo l'uscita dalla crisi pandemica potrà e dovrà essere un'opportunità per un rilancio del turismo, costruire un progetto di sviluppo e rilancio sostenibile dell'intera filiera fondato sulla qualità del prodotto, dei servizi e dell'occupazione è uno degli obiettivi condivisi nel Patto per il lavoro e per il clima sottoscritto in questa regione".
Occorre però essere costruttivi e non trincerarsi dietro alibi culturali e luoghi comuni sui giovani e lavoro: "Proponiamo - spiega il sindacalista - un confronto alle associazioni di categoria del settore allo scopo di individuare le vere ragioni per trovare le soluzioni, partendo dalla corretta applicazione dei contratti collettivi di lavoro firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative, dalla diffusione della cultura della regolarità nelle assunzioni e della legalità, dal promuovere e sostenere la formazione per qualificare il lavoro e migliorare la qualità del servizio e del prodotto offerto". "Il turismo nella nostra provincia dovrà continuare a essere un settore economico di importanza strategica - conclude -, ma per fare questo non si può basare la propria competitività sull'abbattimento dei costi, a partire da quello del lavoro".
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