"Una strada oltre il Ponte Morandi", la rinascita dalle soluzioni emergenziali agli interventi tecnici

di Giulia Cassini

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Il libro Erga su "Via Guido Rossa e il Lungomare Canepa: l'abbraccio che ha salvato Genova"

"Una strada oltre il Ponte Morandi" (Erga edizioni) non è solo un libro, ma un collettore di storia e di emozioni correlato alle fotografie dedicate all'opera che dopo il crollo del Ponte Morandi ha sostenuto il traffico genovese.  Il sottotitolo non a caso recita: "Via Guido Rossa e Lungomare Canepa: l'abbraccio che ha salvato Genova". Il termine "abbraccio" , così come la parola "oltre" nel titolo sono stati scelti con cura e "Sottolineano la dimensione attenzionale - ha spiegato tra gli autori Vincenzo Cosenza - che si è mossa su un terreno di incertezze, problemi, soluzioni da fornire in fretta, ansia e tanta voglia di rinascita" portando, dopo le maniche rimboccate, ad una strada quasi rettilienea di oltre 3 chilometri che congiunge la Lanterna all'aereoporto attraversando il Polcevera e che ha ricucito i due tronconi della città separati dal crollo dell'autostrada.

Un percorso e un lavoro che ha richiesto lunghi sforzi quello degli architetti e scrittori Vincenzo Cosenza e di Maria Pina Usai, che è stato esplicitato nella serata di lunedì 18 novembre con la proiezione della documentazione fotografica e cartografica di immagini in chiave comparata, di una storia "nascosta" ma da cui è dipesa la vita economica e sociale della città e della  Regione (e di tutto il Nord Italia). "Questo volume non parla 'solo' di una strada - ha aggiunto Vincenzo Cosenza- ma di sinergia e di collaborazione tra le varie aziende e gli enti che hanno saputo realizzare quest'opera ed è uno dei principali motivi per cui mi sono interessato all'argomento. E' una storia di trasformazione per tutta la città; la costruzione di questa strada era già incominciata prima del crollo, che ha rappresentato un grave banco di prova. La forma utilizzata per narrare queste vicente attraverso tutte le sfaccettature possibili si avvale di foto aeree, mappe, interviste, test e disegni per dare una visione generale degli effetti il più possibile completa".

Nel volume “Una strada oltre il ponte Morandi ” parlano soprattutto i protagonisti: gli amministratori della Liguria e del Comune di Genova, i responsabili delle società che hanno coordinato l’intervento (Società per Cornigliano e Sviluppo Genova), le imprese che hanno portato a termine i lavori affrontando enormi difficoltà tecniche e organizzative. 
 “Lungomare Canepa – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – è in pratica quasi una tangenziale, una gronda a mare, che sostiene non solo il traffico cittadino, ma quello autostradale. Una strada di scorrimento veloce che quando la percorri da ponente a levante ha come suo punto di riferimento la Lanterna. Ed è un bel vedere: la Lanterna, simbolo di Genova che è stata recentemente oggetto anche di un grande intervento di recupero, appare in tutto il suo splendore e imponenza quasi a condurti naturalmente verso il levante della città. Non dunque una semplice strada di scorrimento veloce, ma anche un’infrastruttura che ha liberato la strada storica di Cornigliano da un traffico molto elevato, rendendo più vivibile il quartiere”. Per il Sindaco di Genova Marco Bucci "Il nuovo viadotto diventa un elemento di un piano più ampio e complessivo che guarda lontano. Con gli altri grandi progetti su cui stiamo lavorando: il waterfront di levante, l’area intorno all’ex silos Hennebique, il piano urbano della mobilità sostenibile, l’avanzamento della metropolitana, e molti altri interventi che coprono tutto il territorio cittadino”.

Oltre all'amministrazione parlano a fondo i dati e le diverse immagini. Un’analisi di Confindustria Genova, riportata alla mente anche durante la presentazione del libro, aveva calcolato nell'ottobre 2018 su base annua, alcuni drammatici impatti economici: 178,3 milioni di euro di perdita di valore aggiunto nei settori logistico e portuale, 53,5 milioni di euro di perdita di valore aggiunto nel comparto industriale, 68,9 milioni di euro di maggior costo del personale da parte delle aziende genovesi, 64 milioni di euro di impatto economico negativo dovuto alla accresciuta difficoltà nella mobilità cittadina, 27 milioni di euro in termini di minor consumo da parte dei cittadini genovesi. Nel gennaio 2019 le aspettative di perdite, sempre su base annua, da parte degli operatori economici erano fortemente migliorate. In particolare: le stime di perdita di valore aggiunto nel comparto portuale e logistico è stata ricalcolata in 57 milioni di euro (dai 178 precedenti), mentre quella del comparto industriale in 47 milioni di euro, la spesa per extra-costi del personale da parte delle imprese si sarebbe azzerata e le difficoltà di spostamento, in termini di valore economico, sarebbero diminuite. 

"La strada a mare – ha concluso l’assessore alla Cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo - è insieme strada della speranza e della tecnica; una strada "oltre" ma anche congiunzione tra un passato (quello industriale) e un futuro da costruire passando per la riqualificazione di un quartiere (per esempio con il giardino lineare, con il potenziamento di film commission e delle attività a Villa Bombrini): per questo è importante raccontare il dietro le quinte dei lavori che hanno portato, oggi, a percorrere questa strada nuova ed essenziale”. Su sollecitazione del pubblico Maria Pina Usai ha denotato anche come "La strada del giardino lineare, per la prima volta non una barriera, ma un giardino di 600 m per 8, per un totale di 9500 metri quadrati di verde stia crescendo come barriera acustica, per assorbire le emissioni e, in diversi punti, come collegamento pedonale. Un percorso che quasi ricalca il limite delle antiche spiagge della Cornigliano preindustriale, con 5500 piante (di 125 specie diverse provenienti da tutto il mondo)".

Quindi un volume che dà spunti di riflessione sul piano architettonico, della tecnica e della visione, sempre necessaria in qualunque progetto impatti sulle persone. "Tre aspetti -ha continuato Maria Pina Usai- mi hanno da subito colpita nella vicenda: la fortissima sinergia tra gli enti pubblici e le aziende che hanno realizzato questo sistema infrastrutturale e che non è affatto scontata, poi la fortissima volontà di mettersi subito in gioco di tutti i soggetti coinvolti, come gli operai che si sono prestati con il massimo impegno. Poi l'attenzione alle istanze dei cittadini in un quartiere da decenni interessato da forti trasformazioni urbanistiche".