Ponte Morandi, familiari delle vittime e architetti progettano il memoriale
di Redazione
Tra le ipotesi anche quella di creare un monumento "ad memoriam" con un pezzo del viadotto crollato
"Non sappiamo quando sarà fatta giustizia, per ora siamo noi a vivere un ergastolo". A parlare sono i genitori delle vittime di ponte Morandi. Oggi a palazzo Tursi i parenti di alcune delle persone morte nel crollo del 14 agosto 2018 hanno incontrato il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti e l'assessore comunale al Bilancio Pietro Piciocchi.
Un incontro che precede quello in programma domani, all'istituto Don Bosco di Sampierdarena, con gli architetti che stanno progettando il futuro parco del'sottoponte' per discutere della possibilità di costruire un memoriale. A Genova per la prima volta sono arrivati da Torre del Greco i genitori di Gerardo Esposito e Antonio Stanzione che, con gli amici Giovanni Battiloro e Matteo Bertonati, sono precipitati in auto dal viadotto Polcevera. Non erano mai stati sul luogo del disastro e domattina saranno sul ponte in zona cantiere per deporre una corona di fiori.
In vista della realizzazione del memoriale, che di fatto non è incluso nel progetto dello studio Boeri, molte le proposte pervenute dai familiari e dalle istituzioni. "Si cercherà di trovare un'idea che possa accogliere i vari spunti - afferma Paola Vicini, madre di Mirko, l'addetto Amiu morto nella zona dell'isola ecologica - per noi sarebbe importante avere un vero e proprio edificio". Giuseppe Altadonna, padre di Luigi, ha aggiunto: "Vorremmo che fossero presenti le fotografie di tutti i 43 morti con le loro targhe, che ogni via del nuovo parco portasse il loro nome e vorremmo anche che uno dei pezzi di ponte fra quelli non utilizzati nell'inchiesta potessero trovare spazio nel memoriale, come simbolo di ciò che non deve accadere mai più". Altadonna continua: "Dopo la morte dei nostri ragazzi è emerso che sono molti i ponti a rischio, in Italia, per questo speriamo che il loro sacrificio non sia stato invano ma che in un certo senso abbia salvato altre vite".
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