Tesoro restaurato: il Mezzaro dell’Albero Vecchio riportato allo splendore originario

di Giulia Cassini

Interamente realizzato con il contributo di Farmacie Comunali

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Un altro tesoro di Genova è stato valorizzato con un importante restauro e presentato agli spazi didattici di Palazzo Ducale durante la serata del 16 gennaio in un interessante evento a tutto tondo dalla tradizione all’arte.

Di fatto nell’ambito degli appuntamenti con “Armonie d’Oriente” nelle arti decorative liguri il focus del dibattito è stato il mezzaro. L’evento ha visto protagoniste Loredana Pessa, curatrice delle collezioni tessili dei Musei di Strada Nuova, e Gabriella Campanella per ripercorrerne le origini e la storia (il prossimo appuntamento si terrà il 23 gennaio sempre alle 17 con il laboratorio di Anna Calcagno). Grande attenzione per il momento clou cioè l’esposizione del prezioso Mezzaro dell’Albero Vecchio.  Il restauro è stato realizzato completamente grazie alla generosità di Farmacie Comunali Genovesi.

Non è solo arte applicata e quindi da intendersi come minore: al contrario è l’alta testimonianza del lavoro artistico e produttivo di artigiani, artisti e di tutto quel mondo produttivo che si fonda sull’eccellenza. Rappresenta la storia, chi non ha presente la rilevanza del mezzaro come status symbol, come oggetto identitario della terra ligure che era d’uso comune nel Settecento e Ottocento. Prodigiosi i colori dei mezzari genovesi, le capacità di decorazioni figlie della tecnica del saper fare, solitamente tramite la xilografia a colori (spesso per una stampa si adoperavano fino a 80 pezzi di legno inciso). La storia di questo accessorio è imponente, linguisticamente deriva dall’arabo “mi-zar” che significa “coprire”, ma dal punto di vista storico rappresenta anche l’oggetto che rese impareggiabili e famose le manifatture genovesi nel mondo.

Ecco perché finanziare il restauro proprio dell’icona identitaria della Liguria e di Genova, e Farmacie Comunali Genovesi ha detto che ha già altre idee in testa per contribuire alla bellezza della città. “Nel leggerlo come facciamo noi- dice Loredana Pessa – e abbiamo qui un esemplare delle civiche collezioni, dei Musei di Strada Nuova, risulta interessantissimo. Studiarlo o semplicemente vederlo è lo stimolo per riflettere sulla bellezza di Genova e di questi oggetti che fanno parte di noi”. L’albero della vita in estrema sintesi, simbolo del rapporto tra la terra e l’aldilà diventa un elemento di carattere decorativo e benaugurale. Un auspicio positivo, in questo caso, per Genova e per l’arte.