Termovalorizzatore, Gasparri: "Salis dica se lo vuole a Genova". Ma neanche per il centrodestra ci sono siti adatti
di R.O.
Non solo Scarpino: secondo Piciocchi a Genova "non ci sono siti adatti per un termovalorizzatore da 250.000 tonnellate"
Nessuno dei candidati vuole farlo a Genova ma il termovalorizzatore continua a tenere banco nella campagna elettorale del capoluogo (ne avevamo già parlato QUI), dove si andrà il voto tra 22 giorni. A tornare alla carica è stato il capogruppo di Forza Italia in Senato Maurizio Gasparri, che dopo la polemica dei giorni scorsi sull'aspetto di Silvia Salis (leggi QUI) ha fatto ritorno a Genova, da cui ha rilanciato la polemica sulla chiusura del ciclo dei rifiuti. "Il centrodestra e Forza Italia hanno idee chiare sul futuro di Genova - ha dichiarato durante la visita a Euroflora -. Serve lo sviluppo degli impianti per la gestione dei rifiuti con il termovalizzatore, serve il potenziamento del porto e di tutte le altre infrastrutture fondamentali per il futuro della città. Solo con un ruolo incisivo di Forza Italia e con un'amministrazione di centrodestra, Genova potrà continuare a costruire il suo futuro. In caso diverso ci sarebbe la paralisi totale, come quella che caratterizzò le ultime giunte della sinistra di questa città. Chiediamo ai candidati avversari, in particolare a quella della sinistra, che pensa del termovalorizzatore di Genova?"
Salis - La risposta della candidata del centrosinistra Silvia Salis è arrivata a margine del confronto tra candidati al Cap di Sampierdarena. "È evidente che non ha letto neanche il loro di programma perché Picocchi è contrario al termovalorizzatore a Genova - afferma -. Allora, mi chiedo se prima se interrogarsi sul nostro programma legga almeno loro prima di fare delle domande. Quindi l'ho trovata abbastanza straniante". Poi l'affondo: "Io spero che (Gasparri) torni più spesso possibile, perché ogni volta che torna sicuramente è motivo per me di fare una bella campagna elettorale, di rispondere a tono su domande che sinceramente mi fanno capire che non si parlano neanche tra di loro".
Piciocchi - Dal canto suo Piciocchi conferma di non voler fare il termovalorizzatore a Scarpino, "non ha le caratteristiche e da un punto di vista geologico e prima di tutto da un punto di vista dimensionale" ha dichiarato, ma servirebbe un impianto regionale perché "è l'unico modo per abbassare la Tari. Io non riesco a spiegare ai cittadini genovesi il motivo per cui dobbiamo mandare i nostri rifiuti con costi monster ai termovalorizzatori del Piemonte, dell'Emilia e della Lombardia. Quindi noi faremo un termovalorizzatore. Amiu deve entrare nella partita e con i ricavi che derivano dalla gestione di un termovalorizzatore regionale potremmo abbassare la Tari. Questo è l'unico modo". Non solo Scarpino, a Genova non c'è un sito adatto "per un termovalorizzatore da 250.000 tonnellate, che è quello che oggi la Regione ha inserito in quel famoso avviso pubblico".
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