Vacanze, bellezza e finte aggressioni: botta e risposta tra le coalizioni in corsa per Palazzo Tursi

di Matteo Cantile

3 min, 12 sec

Il centrodestra accusa la Salis di essere più bella che brava, lei ribatte accusando gli avversari di sessismo

Vacanze, bellezza e finte aggressioni: botta e risposta tra le coalizioni in corsa per Palazzo Tursi

L'aspetto fisico di Silvia Salis è un tema di questa campagna elettorale? A giudicare dai botta e risposta di questi giorni, indubbiamente si. Lo stile, le abitudini e le posizioni personali di un candidato, del resto, sono sempre oggetto di scrutinio e questo caso non è diverso. 

Le stoccate – In realtà non è solo – o non tanto – l'avvenenza fisica della ex olimpionica a scatenare i suoi avversari, quanto alcuni dettagli che vengono giudicati, a torto o a ragione, politicamente rilevanti. Va ascritto a questo calderone, per esempio, il fotomontaggio post 25 aprile che mostra la Salis in due momenti diversi: alla festa della Liberazione dello scorso anno si trovava in vacanza ad Abu Dhabi, in quella di quest'anno in piazza con il fazzoletto rosso al collo. Così come non vi è nulla di male nel prenotare le ferie dove e quando si vuole è altrettanto legittimo, nella logica della contrapposizione elettorale, provare a dimostrare che la festa, per la candidata progressista, sia stata solo un'occasione di visibilità politica. E' possibile, persino probabile, che questa narrazione sia una forzatura ma è inevitabile che venga giudicata rilevante sul piano della comunicazione tanto più che è stata lei stessa a pretendere un invito ufficiale per la visita di Mattarella. 

Gasparri – L'ultimo attacco, in ordine cronologico, è partito ieri dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Le elezioni non sono un concorso di bellezza, come non vi fareste curare i denti da me non fareste governare Genova alla Salis. L'idea che chiunque si possa improvvisare sindaco è una buffonata”. A rincarare la dose il consigliere regionale Angelo Vaccarezza: “La Salis è più bella da vedere che da ascoltare”. 

La risposta – Silvia Salis, impegnata questa mattina a Certosa, ha voluto rispondere: “E' sconfortante nel 2025 vedere un gruppo di uomini che, riferendosi a una donna, non fanno altro che parlare del suo aspetto fisico dandosi di gomito: è un’immagine da operetta che l’Italia e Genova non si meritano. Ci si poteva aspettare uno sdegno da parte delle donne del centrodestra, magari da parte del candidato sindaco Piciocchi che ha anche figlie femmine e che credo non apprezzi quando si parla di una donna con continui riferimenti all’aspetto fisico”.

Armando Sanna – Una voce di sostegno alla Salis è arrivata dal capogruppo del Partito Democratico in Regione Sanna: “Silvia è donna, è bella, è determinata, è competente. È una campionessa vera, in campo e nella vita. Ed è questo che vi terrorizza: non potete ridurla a uno dei soliti stereotipi con cui la vostra politica maschilista e patriarcale ha sempre provato a liquidare le donne”.

Non solo l'aspetto – Ma la campagna elettorale non si gioca solo sulle mete delle vacanze o sull'aspetto fisico: i giorni scorsi sono stati anche caratterizzati da uno pseudo scandalo, una presunta aggressione di stampo fascista orchestrata ai danni di un sindacalista della Cgil, con tanto di referto medico e denuncia alla polizia. Le successive indagini hanno messo in luce così tante incongruenza nel racconto che, messo alle strette, il sindacalista è stato costretto a ritrattare: l'aggressione non è mai avvenuta e ora l'uomo deve rispondere dell'accusa di procurato allarme. Un tema – questo si ben più rilevante – che è entrato di prepotenza nella campagna elettorale anche perché il centrosinistra, senza nemmeno darsi il tempo di analizzare i fatti, ha invaso Sestri Ponente con una manifestazione dai toni sdegnati. Dal centrodestra pretendono almeno delle scuse, la Salis scarica le responsabilità sul sindacalista fanfarone: “Abbiamo partecipato a una manifestazione su un episodio che poi si è rivelato falso e infondato. Ognuno si assume la responsabilità delle proprie dichiarazioni, dichiarare il falso è un reato e non rispondiamo dei reati degli altri”.

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