Teatro Duse, la vera storia di "Anna dei miracoli"
di Redazione
Da giovedì 9 a domenica 12 gennaio il lavoro sull'importanza della comunicazione
Quello di due genitori che devono confrontarsi quotidianamente con un figlio con cui non possono comunicare è il viaggio al centro di un dolore inestinguibile. Helen non vede, non sente e non parla. Ha lo sguardo perso nel vuoto e una gestualità avulsa che contiene un silenzio rabbioso dovuto alla sofferenza. I genitori non sanno dove sbattere la testa, pervasi e sopraffatti da pietà e rabbia, da speranza e sconfitta: in una società dove solo il bello è vincente, in cui si insegue spasmodicamente la salute, Helen rappresenta l’anomalia, il difetto da celare.
Il categorico rifiuto della madre di rinchiuderla in un istituto li porta ad assumere Anne, un’educatrice con una storia di semi cecità alle spalle ed una vita trascorsa in mezzo a creature “difettate”. Con un metodo di lavoro estremamente rigoroso, ostinato e talvolta duro, l’istruttrice riesce progressivamente a entrare in contatto con la giovane privilegiando il canale sensoriale del tatto. Dai timidi progressi iniziali, Helen migliora giorno dopo giorno, dissipando la fitta nebbia di isolamento da cui era avvolta e riuscendo a dialogare con il mondo che la circonda.
La storia raccontata in Anna dei miracoli, in scena da giovedì 9 gennaio (ore 19.30) al Teatro Duse con Mascia Musy protagonista, ci mette di fronte, con sferzante attualità, a due temi universali: da un lato a quel che può accadere quando in una famiglia arriva il figlio “diverso”; dall’altro alla vitale importanza della comunicazione, che ci rende autonomi e dunque liberi.
La pièce che William Gibson trasse da una storia vera, racconta tanto di noi, dei nostri limiti, del coraggio necessario a superarli ed è una toccante riflessione sul potere dell’amore.
«È una storia vera – spiega la regista – e racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla».
Lo statunitense Gibson, scrisse questo testo (Miracle Works) prendendo spunto da una storia realmente accaduta in Alabama nel 1880. L’opera, divenuta famosa in tutto il mondo, debuttò a Broadway nel 1959, rimanendo in cartellone per ben tre anni consecutivi. Il successo sul palcoscenico fu seguito da una trasposizione cinematografica The Miracle Worker con la regia di Arthur Penn, con Anne Bancroft protagonista e vincitrice del premio Oscar nel 1963. In Italia si ricorda la storica edizione teatrale con Anna Proclemer ed Ottavia Piccolo per la regia di Luigi Squarzina (1960).
Anna dei miracoli debutta al Teatro Duse giovedì 9 gennaio alle 19.30 e resta in scena fino a domenica 12 gennaio. Informazioni online.
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