Spese pazze Liguria, condannati in primo grado Biasotti e Bruzzone
di Alessandro Bacci
Le condanne vanno dai due ai quattro anni per nove ex consiglieri regionali della Liguria. Biasotti: "Dimostrerò la mia onestà"
Il tribunale di Genova ha condannato in primo grado nove ex consiglieri regionali della Liguria per le cosiddette spese pazze tra il 2008 e il 2010. Tra i condannati il senatore Sandro Biasotti, passato al partito di Giovanni Toti "Cambiamo!" e il senatore Francesco Bruzzone. Quest'ultimo una settimana fa era stato assolto in appello, insieme ad Edoardo Rixi, nell'ambito di un'altra inchiesta sulle spese pazze. Le condanne vanno dai due ai quattro anni. Gli altri imputati erano Nicola Abbundo, Angelo Barbero, Tirreno Bianchi, Fabio Broglia, Giovanni Macchiavello, Matteo Marcenaro e Carmen Muratore.
In particolare il tribunale ha condannato il senatore Biasotti a due anni e due mesi oltre all'interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena. E poi: tre anni e otto mesi per Tirreno Bianchi (all'epoca eletto con il Pdci e console della Compagnia Pietro Chiesa), quattro anni e e quattro mesi per Fabio Broglia (Italia di mezzo). Il senatore Francesco Bruzzone, Lega, è stato condannato a tre anni e otto mesi. Nicola Abbundo è stato condannato a tre anni e sei mesi, Angelo Barbero a due anni e otto mesi, Fabio Broglia a quattro anni e quattro mesi, Giovanni Macchiavello a tre anni e otto mesi, Matteo Marcenaro a tre anni e due mesi, Luigi Patrone a tre anni e 11 mesi, a due anni e 10 mesi Franco Rocca, a tre anni e 4 mesi, Carmen Patrizia Muratore, a quattro anni Giovanni Battista Pittaluga. Il pubblico ministero Massimo Terrile aveva contestato spese non istituzionali dai 20 mila ai 100 mila euro. Secondo l'accusa, gli ex consiglieri avrebbero usato i soldi pubblici per compare dvd, libri, biancheria, ma anche per cene e oggettistica per hobby.
"Con stupore apprendo che vengo condannato in primo grado dal Tribunale di Genova, dopo che solo sei giorni fa la Corte d'Appello, sempre di Genova, ha assolto tutti i miei colleghi consiglieri regionali (condannati in primo grado) per lo stesso identico fatto. Sarebbe stato almeno opportuno attendere le motivazioni di assoluzione della Corte d'Appello, ma la voglia di condanna ha prevalso". Lo afferma il senatore Sandro Biasotti dopo la condanna per le cosiddette 'spese pazze'. "La mia accusa si riferisce al 2008 (13 anni fa…) per 11.000 euro che ho dettagliatamente dimostrato spese legittime e approvate dalla stessa Regione - ha spiegato Biasotti in una nota -. Sono stato Governatore della Regione Liguria dal 2000 al 2005 e alla Regione ho solo portato tante risorse e iniziative senza mai essere minimamente messo in discussione. Sono proprio rammaricato da questa giustizia. Certamente faremo appello per dimostrare la mia completa onestà".
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