Savona, affitti di case "fantasma" in Riviera: sette denunce

di Redazione

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Truffe on line: i carabinieri di Albenga hanno denunciato i truffatori che incassavano caparre per residenze (e auto) in realtà inesistenti

Savona, affitti di case "fantasma" in Riviera: sette denunce

Sono sette le persone denunciate per truffa dai carabinieri delle stazioni di Albenga Pietra Ligure e Borghetto Santo Spirito, la maggior parte per case vacanze “fantasma” date in affitto attraverso i noti siti on line.
Un fenomeno sempre più frequente, che si intensifica con il periodo estivo e a maggior ragione quest’anno ove a causa dell’emergenza Covid le famiglie hanno scelto di affittare abitazioni piuttosto che prenotare negli alberghi.
Le denunce hanno colpito un torinese di 38 anni, una coppia di Cerignola (Foggia), due uomini residenti a Napoli, altri due di Roma.
In particolare il 38 enne di Torino aveva inserito un annuncio sul “marketplace” di “facebook” col quale affittava una casa vacanza sul lungomare di Borghetto Santo Spirito.
All’annuncio aveva aderito un cittadino dell’Equador che aveva versato la caparra di 250 euro. Ricevuto il bonifico, il truffatore si è reso irreperibile.
Stesso sistema è stato messo in atto dai due uomini di Roma che hanno affittato due inesistenti case vacanze, a Pietra Ligure ed Albenga attraverso il sito “Subito.it”.
All’annuncio hanno risposto una famiglia piemontese ed una lombarda. Anche in questo caso dopo aver versato la caparra di 300 auro ai truffatori
La coppia di Cerignola invece aveva messo in vendita un’autovettura sul sito “autoscout 24” spacciandosi per un concessionario piemontese. Ricevuto l’anticipo di 1900 euro anche la coppia ha fatto perdere le sue tracce.

L’uomo residente a Napoli aveva invece messo un’inserzione per l’affitto di una casa sul sito “idealista”. All’annuncio aveva risposto una donna che ha versato una caparra di 350 euro. Come da copione anche questo truffatore si è reso irreperibile dopo aver ricevuto la caparra.
I carabinieri dopo aver ricevuto le denunce si sono messi al lavoro incrociando i dati dei tabulati telefonici, dei movimenti sui conti correnti e sulle poste pay, ove sono stati fatti i pagamenti, dell’attività dei truffatori sui siti internet, individuazione degli IP. Un lavoro documentale lungo e accurato che ha portato all’identificazione dei responsabili. Alcuni di loro sono truffatori seriali che vivono tendendo trappole su
internet per fare soldi.
Il comandante della compagnia dei carabinieri di Albenga coglie l’occasione per sensibilizzare i cittadini sul come difendersi dalle truffe on line:
Prima di procedere all’acquisto, o alla transazione, è bene effettuare una semplice ricerca per individuare eventuali commenti sull’inserzionista. Prediligendo colui che ha feedback positivi e buone opinioni. Chiedere all’inserzionista il maggio numero di informazione cercando poi di verificarle tramite internet.
Evitare affari troppo vantaggiosi. Spesso il desiderio di realizzare un acquisto a prezzo stracciati crea i presupposti della truffa.
Anche la scelta della modalità di pagamento è un fattore determinante.
È sconsigliato l’uso di carte di credito o bancomat agganciati al conto corrente, i cui dati, nelle mani sbagliate, consentirebbero un facile prosciugamento delle risorse disponibili. Meglio utilizzare carte prepagate recanti un importo appena necessario all’acquisto: in tal modo, difatti, anche se vi fosse un tentativo di clonazione, si rischierebbe di perdere solo l’importo ricaricato. Sono preferibili, inoltre, i modi di pagamento con paypal che da la possibilità, in caso di mancata ricezione dell’ordine o altri disguidi, di richiedere (motivando ovviamente) l’annullamento della transazione ed il rimborso del prezzo pagato tramite il riaccredito della somma (provvisoriamente) corrisposta.
Infine, per qualsiasi evenienza, è bene sempre rivolgersi al 112 o alla stazione carabinieri più vicina.