Protesta contro la nave che trasporta armi: presidio a varco Etiopia

di Michele Varì

Boicottaggio alla Bahri Yanbu diretta in Yemen, l'ingresso portuale liberato alle 15.30

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Fin dalle sette del mattino una cinquantina di manifestanti si sono radunati al varco portuale Etiopia di Genova Sampierdarena per protestare contro l'arrivo della nave saudita Bahri Yambu arrivata oggi a Genova e sospettata di trasportare armamenti per la guerra di Yemen.

I contestatori hanno parzialmente bloccato l'ingresso del varco portuale. Ma il traffico portuale non è stato paralizzato perchè i veicoli sono ugualmente riusciti a entrare e uscire.

Il presidio è stato organizzato dal Circolo autonomo lavoratori portuali e Amnesty International che hanno lanciato un invito dalla loro pagina di Facebook: “Chiamiamo a raccolta tutta la città solidale per bloccare l’ennesimo traffico di morte. Chiediamo a tutti i lavoratori, ai cittadini, ai sindacati e alle forze politiche di sostenere questo blocco trasformando questa giornata in un’occasione di lotta contro la guerra e per la pace tra i popoli e tra gli oppressi”.

La Bahri Yanbu a Genova caricherà solo materialo non bellico. Ma, come denunciano i portuali, è che “nella sua stiva ci sono armamenti ed esplosivi e questo rappresenta un rischio per i lavoratori del porto e anche per le persone visto che la legge impone che i carichi di armi restino a una distanza di almeno 500 metri dalle abitazioni”.

La Cgil non sarà in piazza perché ha scelto invece la strada della “protesta politica” e ha respinto la richiesta degli autonomi di indire uno sciopero pur esprimendo solidarietà al Calp. Nei giorni scorsi il sindacato, insieme a diverse associazioni laiche e cattoliche riunite in presidio, aveva consegnato al prefetto Carmen Perrotta un documento che sprona il Governo a intervenire in base a una specifica legge che vieta il transito di armi destinate ai paesi in guerra che violano i diritti umani.

Alla mobilitazione di stamane hanno partecipato il coordinamento delle sinistre di opposizione di Genova (Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Anticapitalista, Resistenze Internazionali, Rifondazione Comunista). In piazza anche il sindacato Si.Cobas. Solidarietà alla manifestazione sono giunte anche da altre città portuali europee e dalla Finlandia, la Germania e la Svizzera.

Il presidio dei manifestanti si è sciolto intorno alle 15.30.