Ordigni e armi, indagati 19 neonazisti, 3 sono genovesi

di Redazione

"Facciamo attentato alla sede Anpi" e spunta pure "miss Hitler"

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Ci sono anche tre estremisti di destra genovesi e un pregiudicato imperiese, Pasquale Nucera, fra 19 indagati dalla Digos di Enna per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.

Si tratta dell'indagine "Ombre nere", partita un anno e mezzo fa dalla Sicilia e arrivata in tutta Italia. Nucera progettava, o millantava, un attentato fra Milano e Genova contro la sede dell'Anpi, e per despistare aveva chiesto che fosse messo in atto da un marocchino.

 I 19 decreti di perquisizione domiciliare sono stati emessi dalla Procura Distrettuale di Caltanissetta d'intesa con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. L'attività - diretta dalla Procura distrettuale di Caltanissetta- viene svolta sotto il coordinamento della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Interno e con la collaborazione del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Tra le persone coinvolte nel tentativo di creazione di un partito filonazista e antisemita  Pasquale Leone Nucera, un pluripregiudicato calabrese, ex «legionario» ed esponente di spicco della 'ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure. È quanto emerge dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato oggi a 19 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti estremisti di destra.

A Genova sono avvenute tre perquisizioni a carico di altrettante persone, tutte attempate e nostalgiche: Alessandro Piga, 65 anni, Claudio Testa, 58,  Olga Giorgi, 66, anni, simpatizzanti di Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia: la Digos ha sequestrando materiale e documentazione di area neonazista, armi, computer e telefonini. I tre per accreditarsi negli ambienti di estrema destra cercavano, in occasione della visita di Giorgia Meloni a Genova, di scattare un selfie in sua presenza.

In qualità di addestratore, il pluripregiudicato doveva formare le "milizie" di chiara matrice filonazista, xenofoba e antisemita. È stata anche creata per lo scopo una chat chiusa denominata "Militia", finalizzata all'addestramento dei militanti. Diciannove gli indagati - alcuni dei quali hanno in più occasioni hanno fatto riferimento ad un'asserita disponibilità di armi ed esplosivi, oltre ad aver definito la struttura interna e territoriale del movimento, creato il simbolo e redatto il programma - dichiaratamente antisemita e negazionista - hanno condotto attività di reclutamento e proselitismo pubblicando contenuti del medesimo tenore sui propri account social.

Nel variegato mondo degli estremisti che secondo l'accusa stavano tentando di organizzare un gruppo neonazista, c'è anche una 26enne che avrebbe vinto il titolo di Miss Hitler: il particolare è emerso nel corso delle perquisizioni effettuate dalla Digos nel Milanese a carico di 3 estremisti di destra (fra cui la giovane), indagati dalla Procura Antimafia di Caltanissetta, per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere.

Le 3 persone indagate sono due donne, appunto la 26enne (R.F.), residente a Pozzo d'Adda (in provincia di Milano), e la 46enne B.G.C., residente a Milano, insieme con un uomo, il 41enne G.F., residente a Lacchiarella (Milano): secondo quanto accertato dagli investigatori, l'estate scorsa la giovane avrebbe preso parte come oratrice a un convegno di estremisti di destra a Lisbona e avrebbe partecipato a un concorso online vincendo il titolo di Miss Hitler 2019.

Nelle perquisizioni sono anche stati sequestrati due coltelli, tre telefoni cellulari, due computer e un tablet, molto materiale di area politica di estrema destra, un busto di Benito Mussolini e libri sull'antisemitismo e sul fascismo.