Pochi portuali e sempre più attivisti no vax: ecco il perché dello sgombero di varco Etiopia
di Alessandro Bacci
La protesta non causava grandi rallentamenti all'operatività dello scalo di Genova ma violava comunque le regole di sicurezza
La decisione della Questura di Genova di sgomberare il presidio del varco Etiopia sarebbe maturata nelle ultime 48 ore dopo aver constatato da un lato una netta diminuzione del numero di manifestanti, dall'altro una presenza sempre più esigua di lavoratori portuali a fronte di un numero sempre maggiore di attivisti no vax e no green pass arrivati da mezza Italia in quella che era diventa sì una protesta simbolica che non causava grandi rallentamenti all'operatività dello scalo genovese ma che violava comunque le regole di sicurezza di un varco portuale a causa di un accampamento sempre più strutturato fatto di tende, gazebi e fornelli ma anche auto e camper parcheggiati all'ingresso.
Lo sgombero, concordato dalla Digos e dal questore vicario con la Prefettura, è stato eseguito proprio a ridosso dell'insediamento del nuovo questore di Genova Orazio D'Anna che assumerà le funzioni da domani. E' possibile che la decisione sia maturata nelle ultime 48 ore per evitare che ad assumersi la responsabilità fosse il nuovo dirigente prima ancora di aver modo di conoscere direttamente le realtà e le criticità cittadine.
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