Liguria, trend negativo per la qualità della vita: solo La Spezia scala la classifica

di Redazione

1 min, 24 sec

Nella classifica annuale stilata da ItaliaOggi e la Sapienza, la provincia levantina guadagna 2 posti. Genova scende di 9 posizioni, Imperia di 7 e Savona di 3

Liguria, trend negativo per la qualità della vita: solo La Spezia scala la classifica

Un bilancio negativo. Genova scivola dal 40esimo al 49esimo posto nella graduatoria annuale stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma sulla qualità della vita nelle 107 province d'Italia e torna così quasi alla posizione di due anni fa, quando si trovava invece al 52esimo posto. Una classifica, giunta alla 24esima edizione, che vede il dominio del Trentino-Alto Adige, con Trento e Bolzano nelle prime due posizioni, con Bologna terza. Tutte e tre fanno un passo avanti perché erano rispettivamente seconda, terza e quarta, mentre scivola dal primo al settimo posto l'ex capolista Parma. Tra i 4 capoluoghi liguri Genova è la città che si piazza meglio, con Savona che scende dal 48esimo al 51esimo posto, La Spezia che sale, ma soltanto dal 65esimo al 63esimo posto, e Imperia fanalino di coda che precipita dal 66esimo al 73esimo posto.

La classifica prende in esame nove grandi temi (affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute e tempo libero) che sono poi articolati in un elevato numero di indicatori di base (92, sette in più del 2021) che indagano approfonditamente sui molteplici aspetti attraverso cui la qualità della vita si manifesta su un territorio. Tra i vari dati spiccano le pessime posizioni di Genova nelle sezioni di "ambiente" (94esima), "reati e sicurezza"(97esima), e "popolazione"(89esima), con "istruzione e formazione", "sistema salute", e "reddito e ricchezza" in cui la Superba è nelle prime 25 posizioni. Il dato migliore è rappresentato dall'ottavo posto di Imperia nella sezione "tempo libero", mentre il punto più basso lo raggiunge La Spezia, 104esima e quart'ultima a livello italiano per quanto concerne la "sicurezza sociale".