Gioco dunque sono, la filosofia del videogamer per Massimo Villa

di Giulia Cassini

Il 25 giugno uscirà nelle librerie per Il Melangolo

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I videogame hanno probabilmente salvato i nostri figli dal naufragio del lockdown. Più che la controversa educazione digitale scolastica, i ragazzi hanno mantenuto i contatti con i loro coetanei giocando online sulla PlayStation o sul PC, a colpi di sparatutto rinomati come Call of Duty, tanto per citare il più famoso. E parlando di videoludicità e di sociale, uscirà a giorni, e più precisamente il 25 giugno, un nuovo capitolo della collana nugae de "Il Melangolo", casa editrice genovese che ormai ha allargato i confini del genere filosofico, includendo nel suo catalogo opere che spaziano anche fra i romanzi, ma, come in questo caso, anche fra argomenti più tecnologici cari a tutti noi.

In "Gioco dunque sono - Filosofia del videogamer", Massimo Villa, l'autore (al volume hanno collaborato anche il docente universitario e giornalista Piermarco Rosa e i giornalisti fondatori del sito di riferimento MMO.it, Lorenzo Plini e Giacomo Conti), compie un excursus sulla storia dei videogiochi, intavolando in dieci capitoli dalla narrazione accattivante, alcuni trend, situazioni e temi che hanno avuto un impatto decisivo sulla vita sociale degli adolescenti, ma non solo, visto che una buona fetta dei videogamer è oltre i 30 anni e più.

Si passa dal confronto fra capolavori apparentemente diversi come Tomb Raider e Diablo, che nel '96 sconvolsero il mondo ludico, fino all'impatto che i giochi per dispositivi mobili hanno nella vita di tutti i giorni. Si va a esaminare come si possa imparare la storia partendo dalla saga di Assassin's Creed, del perché Pac-Man assomigli a un cibo molto popolare in Italia e nel mondo, fino a temi delicati come la rappresentazione della morte all'interno dei videogiochi, o dello spessore artistico che va senz'altro riconosciuto a questo genere di divertimento. 

Non mancano esperienze personali dello scrittore e addirittura un modo davvero originale di elencare i termini tipici che i videogamer usano, qui presentati sotto forma di racconto (Dead Again) e non come una semplice lista di nomi inglesi. E poi tante altre informazioni sul futuro dei videogiochi, sul successo di un brand come quello di GTA e di come Space Invaders e i cabinati degli anni '80 abbiamo cambiato anche il mondo cinematografico e delle serie TV.

Un testo appassionante, da leggere tutto di un fiato, da parte di un autore che da anni scrive racconti e romanzi spesso di matrice sci-fi e fantastica e che ora colpisce nel segno anche confrontandosi con la dimensione saggistica.