Genova, gli eroi della sanità privata in piazza, "ci hanno già dimenticati"

di Michele Varì

"Contratto scaduto da 14 anni, basta". Una operatrice: "Contagiata e isolata dalla famiglia per 1500 euro al mese"

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Manifestazione questa mattina davanti alla Prefettura a Genova dei lavoratori della sanità che protestano per la mancata firma definitiva del rinnovo del contratto della Sanità privata scaduto da 14 anni e la mancata apertura del confronto per il rinnovo del contratto delle Rsa Aris e Aiop.

Un presidio organizzato da FP CGIL-CISL FP- UIL FPL  sotto la prefettura di Genova: “In Liguria sono coinvolte oltre tremila persone. Le associazioni datoriali Aris e Aiop - dopo aver sottoscritto la pre- intesa con i sindacati lo scorso 10 giugno si sono vergognosamente rifiutati di apporre la firma definitiva . Le motivazioni adotte , sono le stesse che vengono reiterate  da 14 anni di mancato rinnovo per il contratto nazionale della Sanità privata e da ben  8 anni per il contratto delle RSA. Le associazioni datoriali lamentano scarsi finanziamenti da parte della committenza pubblica, e tariffe inadeguate per le loro prestazioni”, spiegano le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Fra i manifestanti anche una Oss, una operatrice socio sanitaria, di una struttura privata che durante il picco della pandemia si è ammalata perchè priva delle adeguate misure di protezione, "ho rischiato la vita e sono stata costretta stare lontana dai familiari per due mesi per uno stipendio che al massimo arriva a 1500 euro al mese"

 “Siamo in piazza - spiegano ancora i sindacati - perchè nonostante il formale impegno del Ministro della Sanità Speranza, che ha garantito in sede di confronto , risorse aggiuntive alle Regioni al fine di dare copertura al 50% dei costi dell’intervenuto aumento del costo del lavoro. A fronte di questi impegni Istituzionale le associazioni datoriali ARIS e AIOP  hanno continuato nella loro politica dilatoria, rifiutandosi di sottoscrivere il contratto e di aprire il confronto per il rinnovo del contratto RSA , negando di fatto a una platea di oltre100.000 lavoratori in tutta Italia, - diverse migliaia nella nostra Regione-, il sacrosnto diritto ad un rinnovo contrattuale disatteso da 14 e 8 anni. In un periodo contrassegnato da una gravissima emergenza sanitaria derivante dalla pandemia di covid 19, i lavoratori e le lavoratrici del comparto della sanità privata e delle Rsa , definiti Eroi dai media e spesso anche dai loro datori di lavoro, sono già stati derubricati dalle aziende a mero costo, non sostenibile in termini di bilanci societari, anche da parte di grandi gruppi quotati in Borsa”