Genoa, Faggiano: “Vogliamo positività. Rivoluzione? Possibile...”

di Alessandro Bacci

2 min, 26 sec

Il nuovo ds si presenta: “Prime impressioni positive altrimenti non avrei accettato. Allenatore? A breve...”

Genoa, Faggiano: “Vogliamo positività. Rivoluzione? Possibile...”

Il nuovo direttore sportivo del Genoa Daniele Faggiano si presenta. Conferenza stampa a Pegli per il nuovo dirigente che è partito subito descrivendo la sua volontà: "Sono arrivato con tanto entusiasmo per dare una mano importante al Genoa. Avevo ancora due anni di contratto con il Parma ma ho voluto cambiare. Il Genoa è il Genoa."

Come è nata la decisione? "Abbastanza veloce, le decisioni o si prendono con la giusta voglia subito o se ci si pensa troppo vuol dire che c'è qualcosa che non va. Dobbiamo tutti essere tutti per soffrire il meno possibile."

Il nuovo allenatore: "Aspettiamo. L'allenatore non si prende da un momento all'altro, anche per rispetto di Nicola aspettiamo."

"Tutti per uno e uno per tutti. Dobbiamo seguirci tutti a vicenda, io mi prendo le responsabilità dei giocatori e degli allenatori. Quest'anno non è semplice, bisogna fare tante cose in breve tempo."

Calciomercato: "Ci sono tante uscite. Vedremo il da farsi, questo in breve tempo".

Prime impressioni: "Prime impressioni sono state positive. Penso che la società abbia fatto passi avanti. Questa struttura fatta a Pegli è importante. Qualcuno conosco già come Masiello, Biraschi, ad altri... Si deve fare bene".

Una rivoluzione? "Ci potrebbe anche essere perché le ultime due stagioni non sono state esaltanti. La colpa è di tutti. La rivoluzione da parte mia ci sarà nella testa dei ragazzi."

Derby? "Da pochi giorni sono qui e tante famiglie mi hanno detto che rifaranno l'abbonamento. Dobbiamo riavvicinare la gente, ogni partita sarà un derby".

Criscito può essere un punto fermo? "Il punto fermo dobbiamo essere tutti. Salvarsi all'ultima giornata, la colpa è di tutti. Non c'è uno più bravo o uno più scarso. Lo spogliatoio è salvo e il Genoa, nelle mille difficoltà, è sano. Non faccio nomi, non ho parlato con i ragazzi. Sono domande a cui non posso rispondere adesso".

Obiettivo? "L'obiettivo che mi prefisso è che devo starvi fare bene. La squadra deve entusiasmare tutto e tutti."

Cosa si porta dietro? "L'unione fa la forza. Essere positivi durante la settimana, questo è il mio motto."

Costruire un Genoa duraturo nel corso della stagione? "La mia storia calcistica dice che io a gennaio preferisco toccare il meno possibile. Poi può succedere di tutto, il calcio non è una materia molto precisa. Ora dico così però preferisco costruire la squadra a giugno, luglio, agosto senza poi andare ad affaticarsi a gennaio".

Nella passata stagione sono passati due ds. "E' un lavoro importante. Io ho 42 anni, il mio obiettivo è andare sempre avanti. Se l'ho fatto è perchè ci credo e perchè penso che il Genoa sia una squadra sia una squadra che mi può dare tanto e a cui posso dare tanto".

Grande colpo? "Ci può stare ma non è una priorità. Se capita l'occasione...".

Perin: "È una delle soluzioni."