Coronavirus, Berlusconi: "Pronti a un tavolo con il governo, evitiamo il lockdown"

di Redazione

1 min, 38 sec

Il leader di Forza Italia: "Sono angosciato all’idea che tanti italiani provino quello che ho passato io"

Coronavirus, Berlusconi: "Pronti a un tavolo con il governo, evitiamo il lockdown"

"Comprendo la difficoltà ad agire del governo in una situazione così difficile. Appunto per questo da opposizione responsabile ci asteniamo da critiche facili e strumentali". Però "c'è stata un'oggettiva sottovalutazione di quanto sarebbe potuto accadere. Non capisco perché il governo sia così restio ad accogliere le proposte di collaborazione che abbiamo avanzato in tante occasioni". Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in un'intervista a 'La Repubblica'.  Le scelte in arrivo "sono drammatiche. Una nuova chiusura delle scuole avrebbe un prezzo elevatissimo. Tuttavia ogni decisione dev'essere basata soprattutto sul parere dei medici e degli scienziati".

Un lockdown, anche limitato, "potrebbe essere efficace, ma se possibile sarebbe da evitare perché ha un costo sociale elevatissimo. E' indispensabile usare subito i 15-20 miliardi avanzati dallo scostamento di bilancio per aiutare le categorie danneggiate e i fondi che l'Europa ci mette a disposizione con il Mes".Un'interlocuzione con il governo "è quello che sto chiedendo da mesi. La consultazione con le opposizioni non può essere solo formale. Abbiamo chiesto di aprire un tavolo istituzionale".

Rispetto agli incidenti di Napoli, Berlusconi parla di "spettacolo grave e preoccupante. Purtroppo è un segnale di quello che potrebbe accadere in molte città se non verrà dato un immediato ristoro a chi rischia di perdere tutto. Non possiamo far morire la gente di fame per ridurre i morti causati dal virus. Poi, certo, la camorra strumentalizza un disagio grave e reale. Questo non è accettabile".

Berlusconi ha appena sconfitto il virus: "Accuso ovviamente un po’ di stanchezza, comune a tutti quelli che hanno passato questa malattia. Sono però angosciato all’idea che tanti italiani provino quello che ho passato io: la sofferenza della malattia, la paura per i propri familiari e i propri amici, a cui si aggiunge in tanti casi il dolore per la perdita di persone care e la preoccupazione per la rovina economica di famiglie e imprese.