Chiavari, a Wylab presentato il libro "Rigore di testa". Gli autori: "Il calcio è arte, ma anche scienza"

di Redazione

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Gli autori Paolo Cintia e Marco Malvaldi, un informatico-analista e un chimico-scrittore, hanno parlato di scienza dei dati applicata al mondo del pallone

Chiavari, a Wylab presentato il libro "Rigore di testa". Gli autori: "Il calcio è arte, ma anche scienza"

Un ponte tra innovazione e sport. Ieri sera a Chiavari, nella sede di Wylab, grande partecipazione per la presentazione del libro “Rigore di Testa”, scritto a quattro mani da Paolo Cintia e Marco Malvaldi. Gli autori provengono da due mondi differenti, essendo il primo un informatico ed esperto di analisi dei dati sportivi e il secondo un chimico-scrittore conosciuto in particolare per la serie del BarLume: i due hanno parlato di scienza dei dati applicata al calcio. 

Il calcio ci piace perché è uno sport dove, da spettatori, possiamo liberare la nostra irrazionalità: possiamo a buon diritto sperare che la nostra squadra vinca la partita, anche quando sulla carta è più debole di quella avversaria." Queste le parole dei due, che hanno aggiunto però l'importanza odierna dellenorme mole di dati a disposizione, che permettono diprevedere la performance, il rendimento sul campo e la crescita dei singoli calciatori, ma anche di confrontare tra loro allenatori, squadre e campionati internazionali. Gli autori, ricorrendo ad aneddoti ed episodi del passato, hanno descritto ironicamente usi e abusi del calcolo delle probabilità e svelato le variabili che si nascondono dietro ogni azione: per fare ciò è necessario quindi formare nuove figure professionali che possano gestire e valorizzare questa valanga di dati all’interno dei club.

È questa la strada intrapresa da Wylab attraverso il corso per diventare Football Data Analyst che partirà il prossimo 12 dicembre con la sua sesta edizione e di cui Cintia sarà uno dei docenti. Gli algoritmi non potranno certamente mai sostituirein toto l’intuito e l’occhio esperto di uno scout o di un direttore sportivo navigato, ma oggi è impossibile fare calcio senza accettare l’importanza e l’utilità di un utilizzo corretto dei dati. “C’è chi dice che il calcio è arte, e chi dice che il calcio è scienza. Noi, sommessamente, ci permettiamo di dire che forse è entrambe le cose”: con questa frase ad impatto i due hanno chiuso la serata.