Caos Juve-Napoli, il presidente Gozzi: "Una maionese impazzita"
di Maria Grazia Barile
Il numero uno dell'Entella a Telenord: "Bisogna intervenire al più presto, c'è il rischio di squadre che non vanno a giocare perchè la Asl dice no"
Intervenuto al "Derby del Lunedì" su Telenord, il presidente dell'Entella Antonio Gozzi ha fatto il punto sulla mancata disputa di Juventus-Napoli che potrebbe mettere in dubbio il prosieguo del campionato. Il club di De Laurentiis, con Zielinsky ed Elmas trovati positivi al Covid19, non si è presentato allo Stadium domenica sera per decisione della Asl di competenza. Considerando l'andamento della curva epidemiologica e il rischio, come accaduto per il Genoa, di espansione dei contagi, è stato infatti ritenuto prevalente l'interesse alla tutela della salute pubblica, obbligando di fatto il Napoli a non partire.
"La definisco una situazione da maionese impazzita"- ha dichiarato Antonio Gozzi - "Bisogna porvi rimedio al più presto. Dopo un lavoro lunghissimo l'estate scorsa fra governo, comitato tecnico scientifico, Ministero della salute e dello sport, è stato stilato un protocollo che ha funzionato nel finale di stagione. Ora non più perchè può decidere una Asl. Le regole c'erano, si è deciso di non tenerne conto e di applicarne di nuove secondo la discrezionalità delle Asl, il che crea, in un campionato nazionale, il rischio di disparità di trattamento. Salta la par condicio necessaria. È il momento di sederci intorno a un tavolo e ridiscutere."
Il Presidente ha parlato anche dell’eventualità di dover fronteggiare una situazione simile in Serie B: “Noi continuiamo a far tamponi ogni 4 giorni come da protocollo, naturalmente in una situazione di contagio in salita come quella nella quale ci troviamo c’è il rischio di trovarsi in situazioni complicate, come quella del Genoa. Qualche positivo c’è stato, ad esempio ad Ascoli. Per ora le cose non hanno presentato la gravità vista in A, ma potrebbe succedere. Nell’assemblea di Lega abbiamo discusso che in presenza di un positivo nel gruppo squadra, tutto il gruppo squadra deve andare in quarantena secondo il protocollo. Questo non è successo nel caso del Genoa. Per decisione dell’ASL i giocatori sono stati liberati dall’obbligo di quarantena e ognuno è tornato a casa propria. Noi avevamo trovato il luogo e il modo per poter fronteggiare un’ipotetica quarantena per tutto il gruppo squadra. Invece se c’è un positivo e si può andare a casa, allora tanto vale…”.
Infine, un monito per il calcio italiano in generale: “Ognuno pensa a sé ma in questo modo non si va da nessuna parte. Una delle ragioni delle crisi del calcio italiano degli ultimi 15 anni è stata innanzitutto la crisi di gestione, di governance e di autorevolezza delle società e dei presidenti. Succedono queste cose perché si sono commessi errori e perché non si tiene conto di un sistema valoriale che fa parte dello spettacolo. Non possiamo illuderci di aver un fenomeno di massa che diventa esclusivamente business. Valori come la par condicio, la serietà e la tutela della salute dei calciatori sono fondamentali e devono precedere le nostre attività”.
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