Autostrade, Atlantia pensa a ipotesi alternative a Cassa Depositi e Prestiti

di Redazione

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La società fa sapere che ci sono "concrete difficoltà" nelle trattative con Cdp e valuta di vendere l' 88% di Aspi sul mercato finanziario

Autostrade, Atlantia pensa a ipotesi alternative a Cassa Depositi e Prestiti

Per il consiglio di amministrazione di Atlantia la trattativa con Cdp per la cessione del controllo di Autostrade per l'Italia si sta facendo complicata, quindi sta valutanto ipotesi alternative.

A dirlo è il comunicato stampa dedicato alla relazione finanziaria semestrale del Gruppo Atlantia, pubbicato il 4 agosto sul sito della società. Pur confermando la sua volontà di trovare una soluzione condivisa e di voler rispettare gli impegni presi con il governo italiano nella famosa lettera del 14 luglio, che conteneva i termini dell'accordo tra la società e il governo sul tema delle concessioni autostradali, la trattativa sembrerebbe in stallo. Nella nota si legge che "Allo stato si rilevano concrete difficoltà nel proseguimento positivo delle trattative, non solo per concordare la definizione di meccanismi volti alla determinazione di un valore di mercato di Autostrade per l’Italia, ma anche per effetto di richieste avanzate da parte di CDP su ulteriori impegni al di fuori di quanto rappresentato nella lettera del 14 luglio 2020". 

Il testo continua ribadendo la "volontà della società di dare corso a quanto delineato" , ma comunica anche l'intenzione dei vertici della società di  «dover individuare - con spirito di buona fede – anche soluzioni alternative idonee comunque a giungere ad una separazione tra la società ed Autostrade per l'Italia, che diano certezza al mercato, sia in termini di tempi che di trasparenza, nonché della irrinunciabile tutela dei diritti di tutti gli investitori e stakeholders coinvolti».

Atlantia starebbe quindi cercando acquirenti sul mercato internazionale per cedere il suo controllo su Autostrade "tramite un processo competitivo internazionale - gestito da advisor indipendenti -
dell’intera quota dell’88% detenuta in Autostrade per l’Italia, al quale potrà partecipare CDP
congiuntamente ad altri Investitori Istituzionali di suo gradimento". Un'altra opzione potrebbe essere "la scissione parziale e proporzionale di una quota fino all’88% di Autostrade per l’Italia mediante creazione di un veicolo beneficiario da quotare in borsa, creando quindi una public company contendibile". 

Le due operazioni potranno essere condotte da Atlantia in parallelo, fino ad un certo punto. È già prevista una riunione straordinaria del cda di Atlantia per il 3 settembre «per esaminare e approvare il progetto di scissione».