ArcelorMittal, i commissari: "La rescissione sarebbe danno incalcolabile"

di Redazione

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L'accusa: "Scarso approvvigionamento e operai in cassa integrazione"

ArcelorMittal, i commissari: "La rescissione sarebbe danno incalcolabile"

Il danno creato da ArcelorMittal sarebbe "incalcolabile e concretamente irreparabile". Lo scrivono gli avvocati dei commissari dell'ex-Ilva nella memoria di replica depositata nell'ambito della causa civile contro il colosso francoindiano. "Calpestando gli accordi stipulati e gli obblighi assunti - si legge ancora - il danno avrebbe pregiudizi diffusi a carico dell'intero tessuto socioeconomico delle aree interessate". L'ex-Ilva "non ha né la struttura né i mezzi per reagire all'inadempimento o per mitigarne i danni". 

ArcelorMittal, pur con gli impegni presi nel corso del giudizio civile, "ha continuato a mantenere un magazzino fortemente sbilanciato sul prodotto finito da vendere anziché sull'approvvigionamento di materie prime destinate ad alimentare la futura attività - accusano i commissari - con la messa in cassa integrazione di 250 lavoratori dell'Altoforno 1 per lo scarso approvvigionamento di materie prime".