ArcelorMittal, c'è l'accordo per lo stabilimento di Genova
di Redazione
Trovata l'intesa sull'aumento e sulla rotazione dei lavoratori. Sciopero verso la sospensione
E' stato raggiunto un accordo in Arcelor Mittal a Genova, dove da giorni proseguiva la mobilitazione dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali contro la decisione di estendere e aumentare la cig covid comunicata per l'ex Ilva. Lo si apprende dalla Uilm e dalla Fim di Genova. "Di notevole importanza è l'aumento dei lavoratori che da 400 passano a 590 e la rotazione che interessa 800 addetti che lavorerebbero 10 giorni su 20 lavorativi" segnala Antonio Apa della Uilm parlando di "buon accordo che rispetto alla sfida del piano industriale che ci verrà presentato tra dieci giorni consente al sito di Genova di avere le carte in regola per giocare un ruolo determinante negli assetti futuri del piano": "Fim Fiom Uilm hanno prodotto una mediazione possibile con l'auspicio che, nell'assemblea di domani, i lavoratori l'approvino". Questa, al momento, appare solo una formalità. Lo sciopero, al momento, sembra andare verso la risoluzione.
"Ciò che sembrava impossibile si è realizzato grazie al coraggio e alla determinazione dei lavoratori. Un risultato che si sono guadagnati loro in una giornata in cui è successo di tutto compresa la minaccia concreta di una chiusura di tutto lo stabilimento". E' soddisfatto il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro del risultato ottenuto con l'accordo raggiunto questo pomeriggio tra i sindacati e la direzione dello stabilimento ArcelorMittal di Genova. "Mittal alla fine ha scritto quello che chiedevamo da giorni: una cassa a rotazione per 800 lavoratori che avranno garantiti 10 giorni lavorativi al mese e una garanzia per altri 96 di loro, che si trovano in reparti che presentano una situazione più delicata, di avere 5 giorni al mese garantiti. Per loro la società di mutuo soccorso Guido Rossa si è impegnata a integrare il reddito". Un accordo raggiunto dopo giorni di tensione con l'azienda e di fumate nere ai tavoli. Oggi si sono addirittura susseguite le voci di una lettera di serrata dell'intero stabilimento pronta ad essere spedita. "Quello che conta - commenta ancora Manganaro - è che chi dovrà discutere il futuro della Mittal a Genova sa ancora una volta che i lavoratori non si tirano indietro. Non lo hanno fatto in questi giorni e non lo faranno in futuro".
“In questi giorni è stato fatto un sacrificio importante da parte dei lavoratori, oggi è stato portato a casa un buon risultato grazie alla mobilitazione dei lavoratori in sinergia ai delegati e alle Segreterie di Fim Fiom e Uilm. E’ un passo importante per lo stabilimento di Genova che adesso potrà ripartire ma resta la gigantesca incognita sul futuro della siderurgia a livello nazionale. Aspettiamo di capire entro i prossimi 10 giorni la presentazione del “nuovo” piano industriale da parte di Arcelor Mittal. Genova ha già pagato il prezzo della riconversione e lo stabilimento dovrà avere un ruolo centrale senza che i lavoratori paghino un ulteriore prezzo “, spiega Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria
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