Alassio, un geotubo sottomarino per salvare la spiaggia dalle mareggiate

di Redazione

Assobalneari: "Costa meno delle barriere di scogli". "Altre ipotesi al vaglio, ma sarà la Regione a decidere", dichiara il vicesindaco Galtieri

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Da almeno tre anni a questa parte Alassio è stata tormentata da una lunga serie di mareggiate (ultima quella del 2 ottobre 2020) che hanno letteralmente divorato la spiaggia mettendo in crisi il turismo, l'attività principale del paese.

Per cercare di mettere fine una volta per tutte a questo problema, Alassio potrebbe adottare una soluzione innovativa: un geotubo, una struttura tubolare da posare sul fodale davanti alla costa per impedire l'erosione della spiaggia. Sperimentato già a Montecarlo, Seté e Saint Tropez, l'idea piace molto ad Assobalneari. "Costa meno della diga di scogli e ha tempi di posa limitati", spiega Emanuele Schivo, presidente dell'Associazione balneari di Alassio. "2 milioni di fondi dovrebbero arrivare dalla Protezione civile per i danni subiti negli scorsi anni, poi ci auguriamo che la Regione Liguria usi i fondi strutturali o strategici europei per colmare la differenza di prezzo".  

"Assobalneari apprezza questo progetto perché è di veloce realizzazione, ma in realtà abbiamo tre opzioni al vaglio: il geotubo, i massi e il tecnoreef", spiega il vicesindaco della città Angelo Galtieri. "Io vorrei una soluzione definitiva: se sarà possibile il geotubo va bene, in  qualunque caso la decisione spetta alla Regione".

Intanto, rimane la preoccupazione per la continuazione della stagione turistica, anche per il prossimo anno. "La stagione  autunnale del turismo preoccupa molto perché prima il covid ha fatto fuggire gli svizzeri, adesso con le condizioni climatiche legate alla mareggiata ha rallentato le prenotazioni e siamo preoccupati soprattutto per l'anno prossimo'".