Violenza sulle donne, durante il lockdown denunce calate del 50% in Italia

di Redazione

"Ma sono aumentate le chiamate ai centri antiviolenza: denunciare l'aguzzino mentre si è chiuse in casa con lui è difficile", spiega l'avvocato Gabriella De Filippis

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Durante il lockdown di primavera, molte donne si sono ritrovate improvvisamente intrappolate in casa 24 ore su 24 con uomini violenti, senza la possibilità di uscire. In quel contesto, denunciare il proprio aguzzino era ancora più complicato del solito. "In Italia è stato registrato un calo di circa il 50% delle denunce di violenza domestica, ma le chiamate ai centri antiviolenza sono invece aumentate", spiega l'avvocato penalista Gabriella De Filippis, vice coordinatrice dell'associazione Wall of Dolls - Muro delle bambole Liguria, che da anni si occupa del tema della violenza sulle donne, e collaboratrice dell'Unavi, l'associazione nazionale vittime di violenza.

I dati sono stati rilevati dal uno studio del Consiglio superiore della magistratura, e sono stati rilevati anche dal ministero degli Interni. "In alcune Procure, come quella di Torino, il calo è arrivato al 70%, mentre a Genova è stato meno forte", dichiara De Filippis, ospite degli studi di Telenord in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.

Il lavoro gioca un ruolo fondamentale nell'indipendenza e, di conseguenza, sulla capacità di reagire e dire no alle relazioni tossiche. "L'indipendenza economica rende la donna che subisce violenza molto più forte rispetto a chi non ce l'ha. Se io dipendo da un uomo che mi maltratta, è chiaro che faccio più fatica a liberarmi. Se si esce di casa senza un lavoro o un supporto economiche, dove si va?". 

Per previenire la violenza, gioca un ruolo importante l'educazione degli uomini, giovani e no. "Si può cercare di pevenire le violenze anche agendo sugli uomini aggressivi", spiega De Filippis. "Qui a Genova c'è l'associazione White Dove, che aiuta gi uomini che si rendono conto di avere un problema di aggressività a lavorare sul proprio carattere ed evitare di avere delle reazioni violente".

Gabriella De Filippis ha annunciato anche la prossima apertura di un punto d'ascolto gestito da Wall of Dolls, che partirà il 30 novembre: un gruppo di avvocati, infermiere e altre professioniste che aiuteranno, per ora in via telefonica, le donne che hanno subito maltrattamenti. L'avvocato De Filippis, che è anche responsabile degli eventi artistici e culturali del centro "Cultura e formazione dell'Ordine degli avvocati di Genova", ha anche parlato della nuova mostra digitale dedicata al tema della violenza, ORA-N-GE - Donne in Luce,  dispondibile dal 25 novembre 2020 sul sito dell'ordine degli avvocati di Genova. 

De Filippis ha chiuso il suo intervento con un appello alle donne che hanno subito violenza: "Non bisogna aver paura o vergogna di denunciare: troverete aiuto, sarete credute e, soprattutto, non sarete giudicate".