Università di Genova, arrivate dalla Cina 6mila mascherine dagli ex studenti cinesi

di Redazione

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Acquistate dall'Associazione Alumni Cinesi di Genova, ex studenti dell'ateneo ora tornati in patria

Università di Genova, arrivate dalla Cina 6mila mascherine dagli ex studenti cinesi

Sono diverse le azioni che l’Università di Genova sta concretizzando per rispondere attivamente all’emergenza Coronavirus. Tra queste, la cooperazione internazionale, in particolare con la Cina, svolge un ruolo fondamentale.

Uno studente cinese, che vive in Italia e frequenta Architettura all’Università di Genova, si è attivato con un’organizzazione benefica in Cina e sta organizzando la spedizione in Italia di mascherine chirurgiche, respiratori FFP2 e FFP3, camici, guanti e protezioni oculari.
Un gruppo di ragazzi, ex studenti UniGe, dell’Accademia di Belle Arti e dell’Istituto Italiano di Tecnologia, già rientrati nel loro Paese, hanno deciso di fondare l’Associazione Alumni Cinesi di Genova: con una raccolta fondi hanno acquistato un ingente quantitativo di mascherine chirurgiche che già domani saranno in viaggio verso l'Ateneo ligure. Un gesto (e citiamo le esatte parole di uno dei promotori di questa iniziativa) “per aiutare le persone bisognose”.

E anche all’interno dell'Università di Genova si compiono piccole e grandi azioni:
•        la “donazione Sangiorgi” di circa 45.000 euro che il prof. Alessandro Rebora (Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti) ha generosamente deciso di trasferire a favore di una iniziativa di Ateneo finalizzata a contrastare il Covid-19. Tale importo deriva principalmente da residui di contratti commerciali già conclusi, di cui il prof. Rebora è titolare. Il docente ha espresso peraltro la volontà che la donazione non venga legata al suo nome ma a quello di Roberto Sangiorgi, ricercatore CNR deceduto per leucemia contratta a causa delle sue ricerche. In questa scelta si intravede quindi un chiaro riferimento ai rischi che il personale sanitario, universitario e ospedaliero, sta correndo in questi giorni per fronteggiare il Covid-19;
•        una parte dei fondi del Master in Riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici (Campus di Savona), per un totale di 30.000 euro, che il prof. Marco Testa ha deciso di donare a sostegno del finanziamento di una linea di ricerca sull’epidemiologia del contagio da Coronavirus;
•        la volontaria donazione di una o due ore di stipendio da parte dei dipendenti dell’Università.

La campagna lanciata dal Rettore dell’Università di Genova è attiva e partecipata, ora più che mai: #UniGenonsiferma ed è al servizio della comunità.