Lunardon, Pd a Fuori Rotta : “Giunta in ritardo: da marzo poteva rimodulare fondi Ue per destinarli al turismo”

di Antonella Ginocchio

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Ribatte Senarega, Lega: “Dalla Regione 750 mila euro di finanziamenti a fondo perduto per gli operatori turistici”

Lunardon, Pd a Fuori Rotta : “Giunta in ritardo: da marzo poteva rimodulare fondi Ue per destinarli al turismo”

Tra ritardi e tentennamenti, la Regione ha deciso di destinare al turismo, nell’immediato, 750 mila per finanziamenti a fondo perduto. Lo ha detto il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Franco Senarega, a Fuori Rotta, in onda questa sera alle 21, incalzato dal capogruppo Pd, Giovanni Lunardon, che rimprovera alla giunta di non aver rimodulato quanto restava di fondi europei inutilizzati: “A marzo c’era già l’opportunità di reimpiegare i fondi europei non ancora spesi nel settore della sanità, dello sviluppo e dell’occupazione, ma la Regione non l’ha colto. - ha detto - Chiediamo che la Regione lo faccia almeno entro luglio, anche se siamo in ritardo”.

La discussione sui fondi europei si infiamma: Andrea Costa, presidente della commissione attività produttive e sviluppo turistico della Regione, risponde: “I fondi europei hanno un tempo di erogazione lunghissimo, non potevamo aspettare. Del resto, a livello governativo per il turismo sono arrivati solo 3 miliardi di euro, compreso l bonus turistico”. Costa commenta anche la manifestazione del settore turistico del 3 giugno: “Penso sia stato un bel capitolo della politica, con i cittadini che sono stati ascoltati immediatamente dal Consiglio regionale. Abbiamo cercato di dare una risposta. ”

In effetti la protesta del 3 giugno davanti al Consiglio regionale, quando agenzie di viaggio, tour operator, guide, imprese di bus e noleggio con conducente e altri operatori del settore turistico hanno chiesto a gran voce alla Regione un sostegno concreto, ha dato qualche piccolo frutto. Anche se se gli operatori, messi in ginocchio dal lungo lockdown che ha generato una crisi senza precedenti, chiedono ben altro.

In primis il Consiglio ha varato all’unanimità un ordine del giorno con la quale si impegna la giunta a cercare tra i propri fondi delle somme pronte all’uso, da girare il prima possibile ad un settore in ginocchio . Oltre ai fondi, di certo insufficienti, ma che rappresentano almeno un segnale, annunciati da Senarega, anche Costa dice che c’è l’impegno a rimodulare alcun bandi comunitari (per la sanificazione e la digitalizzazione), in modo che si consenta l’accesso anche alle imprese turistiche. Ed inoltre si prevede la discussione, in commissione Attività produttive, già la prossima settimana, della proposta avanzata da Marta Regiardo, vicepresidente nazionale della federazione autonoleggiatori italiani, che potrebbe ridare fiato alla sua categoria e che sembra incontrare l’accordo bipartisan delle forze politiche: “Con la fine della quarantena, il trasporto pubblico è in forte difficoltà perché i mezzi non sono sufficienti a garantire il distanziamento sociale dei passeggeri. Si potrebbero impiegare i mezzi dei privati, che ora sono fermi, per sgravare il servizio pubblico”. Lunardon è d’accordo: “L’ avevamo proposto, ma l’idea non è stata colta dalla Regione”. E attacca: “La maggioranza è fatta di federalisti della domenica: quando succede qualcosa è colpa del governo, se invece le cose vanno bene è merito delle regioni”. E ancora: “Bisognava reimpiegare i fondi che la giunta ha impegnato nella promozione turistica per dare fiato immediato ai lavoratori, ma non si è voluto farlo. Invece di usare le somme del fondo strategico regionale come un bancomat per Toti, si potevano prendere fondi anche da lì! Senza la protesta in piazza de Ferrari e poi davanti al Centro dei Liguri, queste categorie non avrebbero ottenuto un bel niente”.

Nella trasmissione interviene anche Sabrina Paoli, referente ligure del MaAdv, un’associazione autonoma che riunisce molte agenzie di viaggio liguri: “Ringrazio tutti per il loro impegno nel trovare le risorse, ma qui serve liquidità immediata. Il turismo vale il 13% del Pil italiano. Non abbiamo mai chiesto nulla, non siamo mai scesi in piazza, nemmeno durante la crisi del 2008, ma il coronavirus ci ha davvero messo in difficoltà. Abbiamo parlato con il ministro Franceschini e abbiamo ottenuto una certa apertura sulle nostre istanze: calcolare le perdite del fatturato includendo i mesi dell’alta stagione, e non soltanto quelle di marzo e aprile, per ottenere rimborsi a fondo perduto più corposi”. Ma avverte: “La situazione è insostenibile, se non si trovano soluzioni, torneremo in piazza”.

“Da febbraio abbiamo visto un calo del fatturato del 90%”, dice Roberto Vigna, socio di una storica azienda genovese di bus e noleggio auto con conducente. “Tra marzo e giugno di solito facciamo il 50% del fatturato, quest’anno abbiamo azzerato gli introiti.

Ma come sarà il turismo in Liguria in questa strana estate 2020? Secondo Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione provinciale albergatori Savona, il quadro è tutt’altro che roseo: “Il movimento di turisti è molto lento. Giugno maggio e aprile li abbiamo persi, e ora abbiamo una ripartenza azzoppata, senza prenotazioni significative. Ci sono richieste solo per due o tre giorni, ma non è con i weekend saltuari che si risolleva il turismo”. Sabrina Paoli interviene: “La chiave sarà nel turismo di prossimità: hotel piccoli, agriturismi, borghi, tour enogastronomici. Forse ci basterà per sopravvivere, ma senza aiuti concreti e veloci rischiamo il default”.