Protesta operatori turistici, Benveduti: "Cercheremo fondi per sostenerli"
di Redazione
I manifestanti: "Questo solo un primo passo, ora ci sposteremo a Roma"
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"La giunta regionale si impegna ad inserire nell'ordine del giorno di oggi la ricerca di risorse per un contributo a fondo perduto per gli operatori del turismo". E' questo l'impegno dell'assessore allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti, che ha risposto alle richieste degli operatori del turismo radunati sotto la sede del Consiglio regionale.
Dopo la manifestazione in piazza de Ferrari, i rappresentanti delle attività turistiche del territorio (agenti di viaggi, tour operator, ncc, autisti di bus) si sono spostati al Centro dei Liguri per chiedere di essere ascoltati. I manifestanti si sono detti parzialmente soddisfatti, ma ora la missione è portare la protesta a Roma per chiedere al governo nazionale maggiori fondi.
"Agenzie di viaggi, tour operator, ncc, autisti di bus: abbiamo visto il nostro lavoro andare in fumo. Siamo stati i primi a chiudere e saremo gli ultimi a ripartire, abbiamo i nostri negozi vuoti." È l'appello disperato di Sabrina Paoli - referente del movimento autonomo agenzie di viaggi liguri - e di tutto il mondo del turismo ligure. Agenti di viaggio, tour operator, ncc, autisti degli autobus: tutti uniti per chiedere garanzie economiche. La pandemia ha messo a dura prova le aziende con prospettive ancora peggiori verso il futuro. Il turismo sarà uno dei settori che farà più fatica per riprendersi.
"Abbiamo bisogno di sostegno, i signori del palazzo della Regione ci devono ascoltare - prosegue Sabrina Paoli - Siamo persone che lavorano, siamo professionisti. Abbiamo riportato a casa gli italiani dall'estero nei primi mesi di lockdown a nostre spese. Noi siamo il turismo, il 13% del PIL nazionale. Ci devono aiutare a tenere aperte le attività altrimenti le nostre vie saranno piene di saracinesche chiuse. Abbiamo bisogno di sostegno, scenderemo in piazza anche a Roma contro le decisioni assurde del ministro Franceschini che ci vuole dare un contributo a fondo perduto. Alla Regione Liguria chiediamo 3000 euro per ogni codice ATECO aperto, per riuscire a sostenere le spese di sanificazione e riapertura. Al governo chiediamo un aiuto concreto in base al nostro fatturato e il prolungamento della cassa integrazion. Noi non lavoreremo fino al termine dell'anno."
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