Trasportunito chiede un sistema automatico per indennizzi dovuti a code e disagi
di Edoardo Cozza
La richiesta dà linfa al confronto con Autostrade ed è rivolta al ministro Giovannini
Un sistema automatico in base al quale ad attese, ritardi e code sulle autostrade causate dalla cattiva e non programmata gestione di lavori di manutenzione, scattino immediatamente e sulla base di parametri predefiniti, gli indennizzi per i danni subiti dalle imprese di autotrasporto. Con questa proposta, Trasportounito rilancia il confronto con la Società Autostrade, presentando al ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, una documentazione degli extracosti subiti in questi mesi nei tratti autostradali liguri, danni che supererebbero i 600 milioni.
Le responsabilità di Società Autostrade - sottolinea Trasportunito - sono state di recente dettagliate nelle motivazioni utilizzate per la sanzione di 5 milioni di euro comminata dall’Antitrust. Tra le richieste l’immediata apertura di una commissione d’inchiesta parlamentare sui mancati lavori di manutenzione alla rete, nei tempi e nelle modalità che un corretto rapporto di concessione avrebbe imposto. Occorre poi che giungano a conclusione le inchieste giudiziarie su tariffe, mancati investimenti ed enormi profitti, oggetto di un esposto che la stessa associazione unitamente ad altre sigle associative ha presentato alla Procura di Genova.
A fronte di tutto questo è paradossale - secondo Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito - che le imprese di autotrasporto si trovino in questi giorni ad affrontare anche un’altra battaglia: le circa mille aziende che hanno ottenuto i ristori per il crollo del ponte Morandi, per un ammontare complessivo di 180 milioni erogati o in via di erogazione, sarebbero costrette a restituirne dai 60 ai 70 allo Stato, visto che l’Agenzia delle Entrate si è espressa, in mancanza di chiarezza normativa, sulla tassabilità dei ristori.
Un segnale politico importante – sottolinea Trasportounito – è arrivato dai parlamentari liguri che hanno risposto all’appello lanciato dall’associazione e stanno chiedendo un chiarimento definitivo al Mef e le necessarie modifiche normative al decreto Genova affinché venga ripristinata la reale volontà di sostegno alle imprese più penalizzate dal crollo del ponte Morandi.
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