Extracosti sui container, Trasportunito: "Sarebbe l'ennesima provocazione"

di Marco Innocenti

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Il coordinatore ligure Tagnochetti bolla così l'ipotesi avanzata da Cma-Cgm: "I costi li hanno pagati gli autotrasportatori, non gli armatori"

Extracosti sui container, Trasportunito: "Sarebbe l'ennesima provocazione"

Extracosti sui noli dei container in transito nei porti liguri? L'idea, lanciata dalla compagnia di navigazione francese Cma-Cgm, non piace per nulla agli autotrasportatori. “Mentre tutti, e primi fra tutti gli autotrasportatori, perdevano e rischiavano di chiudere le loro aziende - scrive Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportunito - gli armatori nell’anno della pandemia hanno archiviato la stagione più ricca della loro storia, con noli alle stelle, frutto di accordi taciti fra i grandi gruppi, con i big che ogni trimestre mettono in cassa miliardi di dollari, e con uno strapotere ormai sull’intero ciclo del trasporto. Ma ora anche solo l’idea, formalizzata in una dichiarazione rilasciata da uno dei colossi dello shipping mondiale, di imporre anche sovraprezzi sui container sbarcati e imbarcati nei porti liguri per compensare i disagi causati dai cantieri autostradali è davvero troppo”. 

Gli autotrasportatori, insomma, vedrebbero come una "vera e propria provocazione" quest'ipotesi visto che tutti gli extracosti derivanti dai disagi e dalle difficoltà sono fino ad oggi ricaduti solo “sugli autotrasportatori - prosegue Trasportunito - e non sugli armatori. In questa manovra di assoggettamento del mercato rientra anche l’apertura di piccole imprese di autotrasporto che acquisiscono i grandi contratti e poi assegnano, in subvezione, migliaia di trasporti al giorno, strangolando le imprese vere di autotrasporto e proponendo una versione di caporalato 4.0. Se lo Stato – conclude Tagnochetti – non è in grado di vigilare sulla filiera più strategica per il Paese, quella logistica, allora smettiamo di fingere e di parlare di sovranità nazionale, e consegniamo anche ufficialmente le chiavi dell’Italia a multinazionali marittime del profitto senza se e senza ma”.