Superlega, Florentino Perez: "Il progetto esiste ancora e anche i suoi fondatori"
di Maria Grazia Barile
Il presidente del Real Madrid: "Il tribunale ha ordinato a Uefa, Fifa, leghe e federazioni nazionali, di astenersi da azioni che impediscano la nascita della Superlega"
Il presidente del Real Madrid Florentino Perez ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sportivo spagnolo AS, sul progetto Superlega: "Esiste ancora e anche i partner che la compongono. Quello che abbiamo fatto è stato concederci qualche settimana di pausa per riflettere sul modo in cui alcune persone, che non vogliono perdere i loro privilegi, hanno manipolato il progetto. Non mi pento di quello che abbiamo fatto e di come lo abbiamo fatto. Tanto la reazione di quei pochi privilegiati sarebbe stata la stessa".
Perez aggiunge: "Già a gennaio Ceferin, presidente dell'Uefa, ci avvertì severamente. Volevamo discutere i dettagli del progetto ma non ci hanno nemmeno dato il tempo. È stata una grande opera di manipolazione, non ho mai visto niente di simile. Siamo stati costretti ad andare in tribunale, che ha emesso un provvedimento precauzionale che dice tutto. Ordina alla UEFA e alla FIFA, nonché alle leghe e alle Federazioni nazionali, di astenersi dall'adottare qualsiasi tipo di azione che impedisca la nascita della Superlega. A mio parere, questa sentenza pone fine al monopolio dell'UEFA. Ma anche se è stata emessa martedì, mercoledì Ceferin ha continuato a minacciare. Le sue azioni vanno contro la libera concorrenza nell'Unione europea, e questo è qualcosa di molto grave".
Sulle critiche mosse nei confronti della Superlega, Perez puntualizza: "Non è vero che va contro i campionati nazionali, né che è un sistema non meritocratico o esclusivo. È stato tutto manipolato. È il progetto migliore possibile ed è stato studiato per aiutare il calcio ad uscire dalla crisi. Il calcio è gravemente malato perché l'economia sta affondando e dobbiamo adattarci ai tempi che corrono. Noi puntiamo a far arrivare più soldi per tutto il sistema. Qualcosa va fatto perché i giovani, tra i 14 e i 24 anni, abbandonano il calcio perché annoia di più rispetto ad altre forme di divertimento. Ci sono 4 miliardi di tifosi di calcio in tutto il mondo e la metà di loro sostiene i club della Superlega. Il calcio è l'unico sport mondiale".
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