Spiazzi, Gaslini: "Forse lo stimolo continuo delle vaccinazioni salva i bambini dal Covid"

di Eva Perasso

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L'ospedale genovese a supporto della ricerca per terapie anti coronavirus

All'ospedale pediatrico Gaslini di Genova un protocollo unisce ricerca e clinica per supportare la cura dei piccoli pazienti Covid-19 con ricadute importanti anche sui pazienti adulti. Per Raffaele Spiazzi, direttore sanitario Gaslini, "il trattamento anti- infiammatorio è uno dei punti su cui lavora il Gaslini: abbiamo cercato di mettere a disposizione della comunità la nostra grande esperienza tra malattie rare e infiammatorie nel gestire le molecole, individuando anche nella letteratura una serie di spunti che portano a rendere evidente che un certo tipo di approccio al trattamento antinfiammatorio precoce sia in grado di condizionare poi l'evoluzione verso gli stadi più avanzati della malattia aumentando in prospettiva la sopravvivenza delle persone".

IL PROTOCOLLO - Continua Spiazzi, nella sua intervista a Telenord: "Siamo ancora nel mondo della ricerca delle strategie migliori, non abbiamo accora evidenze così forti. Mettere a disposizione questo contributo ha un senso. Il nostro protocollo parte da una serie di evidenze che gestiscono il percorso di cura del paziente infiammatorio attraverso il ricorso alla idrossiclorochina nella fase precoce, poi il passaggio al cortisone se la malattia progredisse, interleuchina 1 per la successiva fase accompagnando il tutto anche con la gestione delle complicanze tromboemboliche che spesso caratterizzano la malattie nel decorso grave, come registrato negli ospedali che opsitano gli adulti". 

PERCHE' I BAMBINI SONO PIU' IMMUNI AL COVID? - Spiega il direttore sanitario: "C'è chi sostiene che sia legato allo stimolo continuo del sistema immunitario che le vaccinazioni hanno generato nei bambini che li porta a non avere questa reazione esagerata, ma sono tutte linee di lavoro e di studio sui meccanismi di sviluppo della patologia che ancora non hanno una risposta. Come la relativa impermeabilità del bambino neonato al virus, l'infezione della mamma non si trasmette al bambino. I pochi contagi evidenziati arrivano da un'infezione registrata o nel passaggio dal canale o quando la mamma lo prende in braccio. Sono tutti meccanismi sui quali il mondo scientifico è alla ricerca di una risposta. E' vero che spesso e volentieri i bambini non denunciano sintomi ma risultano positivi al tampone diventando così grandi diffusori".