Skymetro, vicesindaco Terrile: “Dopo tre anni, 19 milioni spesi e nessun progetto cantierabile”
di Stefano Rissetto
"A tre anni dallo stanziamento il progetto non è realizzabile, e la città rischia di perdere i fondi statali e anche anni di lavoro e denaro pubblico"
Tre anni di lavoro, quattro progetti diversi, 19 milioni di euro già spesi in progettazione e nessun cantiere all’orizzonte. È il bilancio critico e dettagliato che Alessandro Terrile, vicesindaco di Genova, ha tracciato in un lungo post pubblicato sui social, dove ha ricostruito in ordine cronologico l’intera vicenda dello Skymetro, l’infrastruttura sopraelevata pensata per collegare la stazione di Brignole alla Valbisagno.
Secondo Terrile, il caso Skymetro è emblematico non solo per l’importanza del progetto in termini di mobilità, sostenibilità ambientale e impatto urbanistico, ma anche per il modo in cui è stato gestito: tra continue modifiche progettuali, criticità tecniche mai superate e scadenze sempre più vicine.
Dallo stanziamento al caos: tre anni di incertezze - Tutto parte nel febbraio 2022, quando il Ministero delle Infrastrutture assegna 398 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. Da allora, come ricostruisce Terrile, si susseguono versioni progettuali: prima il binario unico con sette stazioni, poi il binario doppio, quindi la riduzione delle stazioni e infine lo “scorporo” della linea dalla metropolitana esistente. Nel frattempo, i costi salgono fino a 585 milioni, e il progetto viene suddiviso in due lotti, di cui solo uno effettivamente finanziato. Slittano anche i tempi: dall'iniziale previsione di completamento nel 2027 si passa al 2030 per il primo lotto e, solo se verranno trovati ulteriori fondi, al 2033 per il secondo.
Bocciature, prescrizioni e una scuola da demolire - Terrile sottolinea come il progetto sia stato bocciato due volte dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha sollevato rilievi su numerosi aspetti: idraulici, geologici, architettonici e trasportistici. Anche la Soprintendenza ha espresso parere fortemente negativo, parlando di “una nuova sopraelevata” che spezzerebbe il paesaggio urbano e comprometterebbe la riqualificazione dei quartieri attraversati. Non meno critico un punto chiave: per evitare piloni sul torrente Bisagno, il progetto più recente (P4) prevede la demolizione dell’Istituto Firpo-Buonarroti, frequentato da 900 studenti, senza che siano state stanziate le risorse necessarie né per acquistare un’area alternativa né per costruire un nuovo edificio.
Proroghe finite, progetto ancora da approvare - A maggio 2025, pochi giorni prima delle elezioni comunali, il Comune ha chiesto un’ulteriore proroga per l’aggiudicazione dei lavori, posticipandola al giugno 2026. Ma – come segnala Terrile – l’8 luglio, durante un incontro tecnico a Roma, il Ministero delle Infrastrutture ha messo fine ai rinvii: la scadenza resta fissata al 31 dicembre 2025, pena la revoca del finanziamento. Inoltre, il Ministero ha chiarito che non saranno ammessi ulteriori cambiamenti progettuali, se non quelli già richiesti dal Consiglio Superiore. Peccato che il progetto attuale debba ancora essere modificato, approvato in Conferenza dei Servizi e adeguato alle prescrizioni, oltre che finanziato per quanto riguarda la ricostruzione della scuola demolita. In sintesi: non è cantierabile nei tempi previsti.
19 milioni già spesi per progetti mai approvati - Come conclude Terrile nella sua analisi, dal 2022 a oggi sono stati spesi circa 19 milioni di euro in progettazione, ma nessuno dei progetti ha completato l’iter autorizzativo. Se lo Skymetro venisse definanziato, il Comune rischierebbe anche di dover restituire quelle risorse. “A tre anni dallo stanziamento - conclude - il progetto non è realizzabile, e la città rischia di perdere non solo i fondi statali, ma anche anni di lavoro e denaro pubblico speso inutilmente”.
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