Sestri Levante: sindaco incontra imam per trovare sede moschea. Pistacchi e Conti: "Speriamo sia solo una sparata, le emergenze sono altre"
di Stefano Rissetto
La richiesta arriva da alcune realtà cattoliche come la parrocchia di Santo Stefano, l'AC di Sestri e Casarza e i Focolarini

Incontro in Comune a Sestri Levante per trovare un sito per la moschea. Il sindaco Francesco Solinas ha avuto un faccia a faccia con don Gian Emanuele Muratore, parroco di San Bartolomeo, Riva e Trigoso, e l’imam sestrino Ahmed Abdou per la consegna di una lettera aperta rivolta ai cittadini dei Comuni del Vicariato di Sestri Levante con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sul sostegno alla ricerca di uno spazio adeguato per la preghiera da parte della comunità musulmana.
Consenso cattolico - La lettera è stata firmata dalla Zona Pastorale di Riva, Trigoso e San Bartolomeo, dalla Parrocchia di Santo Stefano del Ponte, dall’Azione Cattolica Interparrocchiale di Sestri Levante e Casarza Ligure, e dalla Comunità locale del Movimento dei Focolari. La consegna della lettera è avvenuta in occasione del sesto anniversario della firma del Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, siglato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib.
Commento del sindaco - “Questa iniziativa si inserisce nel più ampio quadro della necessità di favorire il dialogo interreligioso che non solo promuove integrazione, unione e reciproca comprensione, ma rafforza anche il valore della fratellanza, un principio condiviso da entrambe le religioni, fondamentale per il futuro della nostra comunità nel suo insieme - dice il sindaco Solinas -. In collaborazione con gli altri sindaci del territorio e le parrocchie, ci impegneremo a dare una risposta concreta a questa legittima richiesta, espressione di una comunità sempre più presente e attiva nel tessuto culturale del nostro comprensorio”.
Opposizione: "Solinas, un pugno di... moschee" - Scettica l'opposizione di centrodestra, rappresentata da Diego Pistacchi (Sestriamo - Forza Italia) e Marco Conti (FdI). “Crociere, moschea. Aspettiamo con ansia - scrivono i due esponenti di minoranza - la prossima boutade per distrarre i cittadini dalla svendita delle aree ex Fit e la costruzione di un nuovo supermercato davanti al tennis Queirolo. Dopo essersi rifiutata di votare la mozione che condizionava almeno alla realizzazione della caserma dei carabinieri la nuova speculazione edilizia sulle aree ex Fit, l’amministrazione Solinas ora ne spara una al giorno, anche due. E Sestri, che credeva di aver votato il cambiamento, si ritrova con un pugno di moschee in mano. Almeno, speriamo che quella della moschea sia una sparata. Per tanti motivi, non certo per motivazioni religiose. Prima cosa è che, con tutte le emergenze di Sestri Levante, dopo due anni di nulla, questa amministrazione sente l’esigenza di mettersi a trovare un immobile per costruire una moschea. In secondo luogo, non è un ente pubblico a doversi far carico di cercare spazi per luoghi di preghiera che, una volta individuati, potranno semmai coinvolgere il Comune per decisioni di tipo urbanistico e autorizzativo. Infine, c’è tutta una questione politica, che conferma la confusione di una coalizione che non ha una linea, un programma e vive di suggestioni, in contraddizione l’una con l’altra.
Poche settimane fa, in consiglio comunale, è stata approvata (e sottolineata con enfasi) l’apposizione del Crocifisso nell’aula consiliare, che ha peraltro trovato il nostro voto convintamente favorevole. Nel dibattito, a chi sosteneva la necessità di mantenere la laicità dell’istituzione, la maggioranza ha ribattuto che il Crocifisso (e non altro) era simbolo che aveva pieno diritto a rappresentare tutta la comunità di Sestri Levante. Chi, probabilmente fingendo, allora rivendicava quelle origini, oggi si mette a fare l’immobiliarista per la comunità musulmana? Quei consiglieri, sedicenti leghisti a giorni alterni, sono favorevoli oggi come esponenti civici e trasversali, ma si diranno contrari domani alle mosse del loro sindaco?
Da quando sono arrivati, gli obiettivi sono stati: svincolare un albergo sull’isola per fare seconde case, aumentare le volumetrie per un albergo e nuove seconde case nell’ex aree Fit, costruire una scuola (inutile) al posto del campetto da basket in via Negrotto Cambiaso, là dove c’era l’erba elaborare un progetto di un nuovo supermercato e, a tempo perso, mettersi pure a cercare un immobile da adibire a moschea. Potrebbero cambiare il nome ai gruppi e chiamarsi Solinas Real Estate”.
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