Sanremo riconosce figli di due madri. Fellegara: "Atto civile". Berrino: "Tutelato egoismo adulti". Vescovo Suetta: "Capricci assurdi e contro natura"

di steris

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Il monsignore: "Questa è una finzione, i figli nascono da uomo e donna. Quando il bambino saprà di essere stato comprato all'estero non si entusiasmerà"

Sanremo riconosce figli di due madri. Fellegara: "Atto civile". Berrino: "Tutelato egoismo adulti". Vescovo Suetta: "Capricci assurdi e contro natura"

Questa mattina, all’Anagrafe del Comune di Sanremo, sono stati firmati i primi due atti ufficiali di riconoscimento della maternità per figli nati da coppie dello stesso sesso. Si tratta di due bambini concepiti all’estero attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), che sono stati formalmente riconosciuti come figli di entrambe le madri.

Il riconoscimento è stato reso possibile grazie alla sentenza n. 68 della Corte Costituzionale, emessa il 22 maggio 2025, che ha aperto alla possibilità di registrare anche in Italia i figli di due madri nati tramite PMA effettuata all’estero.

"Quella di oggi è una giornata che possiamo definire storica per il Comune di Sanremo - ha detto il vicesindaco Fulvio Fellegara - Il riconoscimento di figli nati da coppie di donne, recependo la sentenza della Corte Costituzionale, rappresenta un passo in avanti a livello sociale".

L'attestazione di maternità permette di sorpassare lo strumento dell'adozione speciale, utilizzato in precedenza, garantendo ai minori i pieni diritti previsti per i figli legittimi. "Una risposta concreta a tante coppie - conclude - che, nell'interesse esclusivo dei propri figli, possano avere questo desiderio. Altre coppie che avessero la medesima esigenza possono rivolgersi ai nostri uffici".

La notizia ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo politico. Tra le voci critiche si è levata quella del senatore sanremese di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino, che ha commentato duramente l’episodio: “Un altro episodio di riconoscimento dei figli di due madri, stavolta da parte del Comune di Sanremo. Un altro episodio che si aggiunge a quelli che non hanno fatto altro che aumentare la confusione su un tema estremamente complesso, che incentiva il business della procreazione artificiale. Continuiamo a pensare che l'apertura della Corte Costituzionale alla registrazione di due mamme alla nascita tramite PMA effettuata all’estero sia stata tutt'altro che positiva, perché annulla il valore del padre e priva i bambini del diritto di conoscere le proprie origini, di nascere e crescere con il proprio padre e la propria madre. Su questo tema l'unico focus dovrebbe essere l'interesse e i diritti dei bambini, non l’egoismo degli adulti di voler essere genitori a tutti i costi, anche contro la legge naturale.”

Il commento più radicale arriva da monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia: “E’ qualcosa che va contro natura ed è fondamentalmente una finzione, nel senso che tutti noi sappiamo bene ovvero che per poter generare un essere umano servono l’ovulo femminile e il seme maschile. Ci troviamo di fronte a dei capricci assurdi, che purtroppo legislatori poco saggi e illuminati elevano al rango di diritti. E’ un istituto giuridico che supplisce al fatto che a una persona minore manchino i genitori per varie ragioni. In quello in cui parliamo ora, invece, c’è una decisione a monte: ‘Io voglio fare così' e questa è una violazione della natura e lo dico non per tutelare un principio astratto che pure ha il suo valore, perché fonda la valutazione etica e morale delle cose, ma lo dico perché c’è di mezzo una terza persona”. In particolare il vescovo pone l’attenzione sul fatto che “A un bambino che viene generato artificiosamente e che viene collocato in una situazione contro natura, non glielo abbiamo chiesto il permesso e lo ritengo una profonda ingiustizia. Sull’obiezione che 'la legge lo consente', dico che la legge è giusta quando promuove il bene e condanna il male ed è sbagliata quando avviene il contrario, con buona pace della Corte Costituzionale, che ha legiferato in maniera contraria a sani principi di etica e per quanto mi riguarda anche a sani principi di fede”. Sull'ipotesi di essere considerato ”retrogrado”, il vescovo dice “Sono ben lieto" e conclude: “Ciò su cui tutti dovrebbero seriamente ragionare è: questo essere indifeso che nasce, è tutelato in questa maniera? È frutto di una manipolazione tecnica e giuridica e certamente, quando comprenderà come funziona natura delle cose, si farà delle domande e il sapersi comprato all’estero non credo sia entusiasmante”

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