Ristoratori genovesi, la ripartenza è lenta, la gente ha ancora paura del Covid-19

di Andrea Carozzi

Tra nuove norme di distanziamento sociale e clienti ancora preoccupati la ristorazione stenta a decollare

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Tengono botta i ristoratori genovesi, che a due settimane dalla fine del lockdown cercano di fare i conti con le nuove norme di distanziamento sociale e soprattutto con la comprensibile diffidenza da parte della clientela di ritornare immediatamente a cenare o pranzare fuori in luoghi affollati. “Dopo l’entusiasmo iniziale la ripresa del post lockdown sta andando a rilento- ci spiega il titolare del ristorante Capricci di via Cavallotti 81- ci immaginavamo una ripartenza più vivace, ma tra il taglio dei posti e la paura delle persone, che devono ancora prendere fiducia con la convivialità, stiamo lavorando al 50% delle nostre possibilità”.

Anche dal Ristorante Pizzeria Del Ponte di via Pisa 3 ad Albaro il mood è lo stesso come ci sottolinea Fabrizio del reparto pizzeria: “per adesso c'è pochissima gente rispetto a prima, ma dobbiamo accontentarci. Facciamo rispettare le distanze tra i tavoli e andiamo forte con l’asporto e siamo convinti che piano piano la gente tornerà, adesso c’è ancora un po’ di paura, ma tra un mese andrà meglio”.

Raffaele Vaccaro titolare del Ristorante Pizzeria Piedigrotta di Piazza Gerolamo Savonarola, 27 r ci racconta invece come ha dovuto allestire il locale per far fronte alle nuove norme prevista dalla Fase 2: “abbiamo messo gel disinfettante ovunque e cerchiamo di far rispettare alla nostra clientela le nuove disposizioni. I tavoli sono distanziati alla perfezione e ai nostri clienti chiediamo di indossare sempre la mascherina quando non sono seduti al tavolo”. “Ovviamente è obbligatoria la prenotazione- continua Raffaele - e conserviamo il numero di telefono di ogni cliente perché se dovesse succedere qualcosa siamo in grado di contattarlo.