Ponte Morandi, il presidente Mattarella firma la legge ma segnala dubbi sui fondi e sui criteri per gli aiuti

di E.L.M

2 min, 13 sec

Il Capo dello Stato promulga la norma attesa da anni ma avverte sul rischio di arbitrarietà e sull’esiguità delle risorse previste

Ponte Morandi, il presidente Mattarella firma la legge ma segnala dubbi sui fondi e sui criteri per gli aiuti

È stata finalmente promulgata la legge che prevede misure economiche a favore delle vittime di crolli infrastrutturali di rilievo nazionale, tra cui il disastro del Ponte Morandi. Tuttavia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accompagnato la sua firma con osservazioni critiche che riguardano tanto i criteri di assegnazione quanto la copertura finanziaria della norma.

Norma promulgata – Con un comunicato ufficiale diffuso il 15 aprile, il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, presieduto da Egle Possetti, ha accolto con favore l’approvazione della legge, ricordando l’attesa durata anni. “Attendiamo rispettosamente le necessarie verifiche da parte degli organi competenti a seguito dei rilievi da parte del Quirinale”, si legge nella nota. Il comitato auspica che vi possano essere estensioni nell’applicazione delle elargizioni previste.

Osservazioni del Quirinale – Nella lettera che accompagna la firma della legge, il presidente Mattarella esprime riserve su due punti fondamentali. In primo luogo, viene segnalato che l’articolo 4 della norma rinvia a disposizioni secondarie la definizione degli eventi che danno diritto al sostegno economico, oltre all’individuazione dei beneficiari. Un’impostazione che, secondo il Capo dello Stato, attribuisce un “ampio margine di discrezionalità” all’amministrazione, in contrasto con il principio costituzionale secondo cui le fonti primarie devono garantire una disciplina chiara e dettagliata.

Fondi limitati – Il secondo nodo critico riguarda la copertura finanziaria. La legge prevede un limite di impegno di 7,1 milioni di euro per il 2025 e di 1,6 milioni a decorrere dal 2026. Secondo il Quirinale, l’esiguità delle risorse disponibili rende ancora più problematico l’esercizio della discrezionalità da parte delle autorità chiamate a gestire i risarcimenti. In altre parole, la scarsità dei fondi rischia di compromettere l’effettivo riconoscimento dei diritti delle vittime.

Contesto – La legge in questione arriva a quasi sette anni dal crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, che causò 43 vittime e profonde ferite nella comunità genovese. Da allora, le famiglie delle vittime, riunite nel comitato, hanno incessantemente chiesto che venisse riconosciuto il valore del risarcimento pubblico per tragedie causate da gravi carenze infrastrutturali. La nuova norma rappresenta un passo in avanti, ma anche un banco di prova per l’efficacia concreta della risposta istituzionale.

Prospettive – Nonostante le criticità sollevate dal Presidente, la firma della legge segna l’ingresso nel sistema normativo di una previsione attesa, che potrebbe rappresentare un precedente per analoghe situazioni future. Resta ora da vedere come verranno applicate le disposizioni secondarie, e se l’impianto attuale sarà sufficiente a garantire un’effettiva tutela per chi ha subito le conseguenze dei crolli

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.