Ponte Morandi, Cozzi: "Disquisizioni mirabolanti sulle cause del crollo"
di Redazione
Il procuratore di Genova sugli arresti degli ex dirigenti di Aspi: "Hanno cercato di depistare le indagini"
"Da un lato abbiamo risultanze di questo tipo sulla gestione della sicurezza autostradale e dall'altro siamo da un anno e mezzo sull'incidente probatorio, in cui si fanno disquisizioni sulle cause del crollo con spesso ipotesi delle più mirabolanti". E' quanto afferma il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi in merito alla frase choc contenuta in una chat di Michele Donferri Mitelli, ex dirigente Aspi finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulle barriere fonoassorbenti pericolose.
Ai domiciliari è finito anche l'ex ad Giovanni Castellucci e l'altro ex manager Paolo Berti. Nella conversazione trovata dagli investigatori del primo gruppo della guardia di finanza, guidati dal colonnello Ivan Bixio, Berti proponeva, un mese e mezzo prima del crollo del ponte Morandi, di iniettare aria deumidificata negli stralli per togliere l'umidità. La risposta di Donferri è una prova schiacciante per gli inquirenti: "I cavi sono corrosi", scrive tranchant. A quel punto Berti risponde: "Sti cazzi, io me ne vado". "Hanno cercato di depistare le indagini", ha aggiunto mercoledì il procuratore Francesco Cozzi.
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